(ANSA) - ROMA, 06 APR - Un viaggio di solidarietà e incontri con il popolo ucraino, per portare alimenti a lunga conservazione per adulti e neonati, prodotti per l'igiene personale (fra i quali spazzolini e dentifrici per i bambini) e prodotti per primo soccorso. E' quanto ha organizzato l'associazione San Vincenzo, con la partecipazione della Fondazione Sidp Onlus, insieme a molte altre associazioni del terzo settore, dal 30 marzo al 4 aprile 2023. Il convoglio, costituito da 7 pulmini ognuno dei quali portava fino a 500 kg di materiale, e si è unito a Padova con altri 23 mezzi per costituire nell'insieme la Carovana della Pace.
Tutti hanno attraversato la Slovenia e l'Ungheria e sono entrati in Ucraina nella notte fra il 30 marzo e il primo aprile, attraverso la frontiera di Berehove, dopo severissimi controlli. Il primo pernottamento è stato effettuato pochi chilometri oltre frontiera e la notte è trascorsa non senza difficoltà. A notte fonda un forte tremito del terreno e dei muri ha annunciato il passaggio di una colonna corazzata.
Si aspetta la fine del coprifuoco e il primo aprile all'alba la carovana parte alla volta di Odessa, dove arriva dopo un viaggio di circa 1000 km. A Odessa i volontari sono stati ospitati in una piccola casetta di proprietà della comunità religiosa diretta da padre Vitaly Novak, di fronte al porto dove le navi imbarcano il grano. Tutti nei sacchi a pelo per trascorrere la notte. Al mattino rumore di spari e granate provengono dal mare. Padre Novak, appena arrivato dal fronte di Charkiv, racconta alcuni terribili momenti vissuti al fronte e delle migliaia di soldati morti per difendere la libertà dell'Ucraina. Ci testimonia anche di voler ripartire subito per portare conforto ai soldati suoi amici che sono in guerra e ringrazia i vincenziani italiani per aver ricevuto in regalo i soldi necessari a comprare un veicolo per il trasporto dei soldati feriti al fronte. In mattinata il convoglio si dirige all'ospedale pediatrico di Odessa per la consegna di un grande generatore. Il dottor Claudio Gatti, vicepresidente della Fondazione SIdP Onlus, dona al personale sanitario materiali di prevenzione per i bambini ricoverati.
I volontari si dirigono verso Mykolajev, dove la maggior parte dei beni umanitari trasportati vengono scaricati nel centro di raccolta locale appositamente predisposto. In tarda serata un allarme missili li costringe a rifugiarsi rapidamente nei sotterranei/bunker di una scuola. La mattina dopo si notano le file di persone che aspettano di poter avere beni alimentari nei centri di raccolta e altre file di persone che riempiono bidoni di acqua dai piccoli dissalatori sparsi per la città. A una piccola delegazione (un solo veicolo) viene concesso di portare beni umanitari a Cherson, città in riva al fiume Dnepr, sul fronte russo, dove sono in corso pericolosi combattimenti.
In tarda mattinata i volontari assistono alla messa per la domenica delle palme, e il Papa nell'omelia in Vaticano ricorda la missione e ringrazia i volontari. Subito dopo la messa viene dato il via libera per il rientro. La delegazione della San Vincenzo di Sesto Calende (con il rappresentante della Fondazione SIdP) si mette in marcia per casa e, dopo aver attraversato la Moldavia, la Romania, l'Ungheria e la Slovenia, giunge dopo 2 giorni a casa. Hanno percorso 4952 chilometri in 64 ore di viaggio complessivo fra andata e ritorno. Con la SIdP (Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) nella mente e nel cuore, la missione della Fondazione SIdP Onlus può ritenersi felicemente conclusa. Altrettanto si può dire per la San Vincenzo de Paoli. I rappresentanti locali del popolo ucraino hanno ringraziato tutti i volontari. Si progettano altre prossime missioni di aiuto. L'entusiasmo dei volontari vincenziani è straordinario. (ANSA).