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Papilloma virus, Lilt contro esitanza vaccinale nelle scuole

Meno di una ragazza su due ha completato il ciclo vaccinale contro l’HPV e solo il 15,4% dei ragazzi. Eppure, ogni anno, oltre 6.500 casi di cancro sono riconducibili all’infezione da Papilloma virus.

In occasione della giornata contro l’HPV del 4 marzo, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori promuove ‘50 sfumature di prevenzione’, un progetto di sensibilizzazione dedicato al mondo della scuola. Il modello è quello del ‘Citizen Science Approach’, un’attività scientifica partecipata, che parte dall’ascolto dei bisogni. “Il Papilloma virus è ormai riconosciuto da decenni essere causa di diversi tumori ma abbiamo un vantaggio: possiamo avere la vaccinazione” osserva il presidente di Lilt Milano Monza Brianza, Marco Alloisio. “Tuttavia ci sono, in questo periodo di pandemia, fake news, dubbi sul vaccino e altre cose - spiega - che hanno ridotto la possibilità di fare vaccinazioni e anche prevenzione con il Pap-test. Basti pensare che nel 2015 avevamo una copertura vaccinale intorno al 56%, mentre nel 2021 è scesa al 32%. In questa giornata internazionale contro il Papilloma virus cerchiamo di ribadire questi concetti”.

50 sfumature di prevenzione “fa parte della prevenzione primaria: una sensibilizzazione che portiamo nelle scuole, primarie e secondarie, considerando che il problema comincia dagli 11 o 12 anni”.

A partire dai corretti stili di vita sessuali, l’associazione, in collaborazione con il Centro di ricerca ‘EngageMinds Hub’ dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Cremona, ha organizzato momenti formativi per insegnanti, genitori e gli stessi studenti di terza media e terza superiore. Molteplici gli obiettivi: prevenire le malattie sessualmente trasmesse; promuovere la vaccinazione per il contrasto delle infezioni da HPV nella popolazione giovanile; sostenere la genitorialità attiva su queste tematiche; supportare i docenti nel ruolo di facilitatori e promotori della salute e favorire la rete e lo scambio di buone pratiche per implementare la cultura della prevenzione. Per parlare agli adolescenti Lilt ha istituito anche un canale Instagram informativo, ‘Goodvibes’, dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie.

Nel progetto, attivato grazie al bando per il 5xmille, Lilt Monza e Brianza è capofila nel propone buone pratiche da estendere all’intero territorio nazionale : “Abbiamo avuto un contributo dalla sede centrale - spiega- e diverse associazioni ci hanno seguito, al momento sono 10 ma sicuramente aumenteranno. Abbiamo poi avuto fondi per aumentare la diagnosi precoce con il cosiddetto co-test, oltre al pap-test che è l’esame citomorfologico, un esame molecolare: la ricerca del micro Rna del virus”.

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