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Schillaci: nasce Decalogo su Nutrizione, no a cibi sintetici 

"Sono stati tre giorni di lavoro intenso che ha permesso di approfondire gli ambiti relativi alla Nutrizione facendo emergere criticità ma anche proposte che hanno portato a una sintesi di 10 azioni da mettere in campo per rendere la nostra nazione resiliente, i cittadini più consapevoli e informati, i servizi di nutrizione clinica e preventiva pronti a dare risposte adeguate superando disomogeneità e diseguaglianze. E che ha tra i 10 punti anche un chiaro no ai cibi sintetici". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento durante la giornata conclusiva della prima Conferenza nazionale sulla nutrizione", durante la quale è stato presentato il Decalogo sulla Nutrizione.

La Conferenza nazionale è partita dal presupposto che una "sana alimentazione aiuta a migliorare lo stato di salute, a prevenire malattie croniche degenerative con un impatto rilevante sulla spesa sanitaria e sulla mortalità". Da questo punto di vista, "il Decalogo sulla Nutrizione - ha detto - è un risultato importante di un percorso che oggi non termina bensì inizia".

Tra i punti del decalogo, la promozione della dieta mediterranea italiana, "un patrimonio della nostra terra che dobbiamo recuperare, valorizzare e tramandare" perché una stretta aderenza a questa è "associata alla riduzione della mortalità complessiva di quasi il 10%". Prioritari anche gli interventi diretti a contrastare la malnutrizione, sia per difetto, specie in ambito ospedaliero, che per eccesso, ovvero sovrappeso-obesità, "che allunga i tempi di degenza mediamente del 55% con conseguente aumento della spesa e delle complicanze mediche". Inoltre tra i punti, quello di promuovere la corretta comunicazione sull'alimentazione, rendendo "comprensibili le informazioni validate e accreditate anche per contrastare informazioni false" e, infine, portare questi temi "nei programmi didattici della scuola primaria e secondaria", ha concluso il ministro.

 Questa una sintesi delle indicazioni 1. La nutrizione di base, preventiva e clinica è uno dei fattori determinanti del benessere psico-fisico dell'individuo, in favore del quale devono essere orientati in modo prioritario gli investimenti pubblici, sia per la tutela della salute dei cittadini, sia per favorire l'adozione di stili di vita sani.
    2.Grande attenzione alla dieta mediterranea, "paradigma che conciliare una alimentazione sana e consapevole con la sicurezza dei prodotti e la tutela dell'ambiente".
    3.L'omogeneità delle prestazioni da parte del Servizio Sanitario nazionale con unità operative specialistiche, sia di nutrizione preventiva (SIAN) che clinica; 4. Il contrasto alla malnutrizione, sia per difetto (specie in ambito ospedaliero) che per eccesso (sovrappeso-obesità) e la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili (MCNT).
    5.Lo sviluppo e il consolidamento di una sensibilità diffusa verso temi come la sana alimentazione e la sostenibilità ambientale 6.Lotta alle informazioni false, imprecise e fuorviante.
    7.L'insegnamento della nutrizione preventiva trova la sua naturale collocazione nel corso di studi di medicina e in tutte le altre discipline sanitarie.
    8.Educazione alimentare e promozione della dieta mediterranea trasmessa precocemente alle nuove generazioni attraverso l'inserimento nei programmi didattici della scuola primaria e secondaria (incluso il sistema 0-6) ; 9.La ristorazione scolastica strumento per la promozione di una alimentazione varia ed equilibrata, proponendo modelli basati sulla dieta mediterranea e su approvvigionamenti da filiere territoriali; 10.La riduzione degli sprechi alimentari, tanto lungo la filiera alimentare quanto nel consumo domestico.

Coldiretti: l'84% degli italiani si dichiara contrario all'idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura.Lo rileva un'analisi condotta con il Censis e divulgata in occasione del no chiaro al cibo sintetico pronunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci fra le 10 azioni da mettere in campo per la nutrizione e la prevenzione, a conclusione della Conferenza Nazionale. Una decisione - informa una nota - apprezzata dalla Coldiretti che insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia ha già raccolto quasi mezzo milione di firme per promuovere la legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico per il quale nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all'immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti.

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