"La pandemia ha impattato in modo drammatico anche il mondo dello sport, ma il mondo dello sport ha saputo reagire". Lo ha detto Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport Salute S.p.A. intervenendo al convegno "Sport Work: sport, lavoro, presente", organizzato da Attività Sportive Confederate (ASC) presso il Centro Congressi di Confcommercio, a Roma. A causa della chiusura degli impianti sportivi nel 2020 sono stati persi oltre 1,8 milioni di tesserati e iscritti a Federazioni Sportive Nazionali e Enti di Promozione Sportiva. Una volta superato lo 'shock iniziale', sembra tuttavia aver impattato positivamente sugli stili di vita, generando più attenzione alla salute, con un aumento dei praticanti di sport nel tempo libero. Secondo l'Istat, già a fine 2020 le persone che praticano sport in modo continuativo nel proprio tempo libero hanno raggiunto il 27%, ovvero 8 punti in più rispetto al 2001.
L'inversione di tendenza è confermata anche dai dati dell'Eurobarometro della Commissione Europea 2022: la sedentarietà in Italia si è ridotta di quasi il 10% rispetto al 2017. E il nostro Paese, ha detto Cozzoli, "è passato da essere al quinto posto nella classifica europea dei sedentari all'undicesimo posto: è un buon risultato e è anche frutto dell'impegno delle attività sportive in questi anni". Ad aiutare le imprese sportive, in piena emergenza Covid, ha precisato Cozzoli, "è stato anche il bonus ai collaboratori sportivi. Lo hanno ricevuto quasi 200.000 maestri e istruttori che animano il mondo sportivo e proprio loro, grazie al bonus, hanno avuto un riconoscimento ufficiale della dignità del loro lavoro". Un aiuto concreto al mondo sportivo, in anni difficili, è stata anche l'assegnazione da parte di 'Sport e salute', società dello Stato che promuove lo sport e i corretti stili di vita, "di 80 milioni di contributi per tutti gli organismi sportivi per la promozione dello sport di base".
Caricamento commenti
Commenta la notizia