"La filiera sportiva è al centro dell'attenzione di Confcommercio. Oltre a coinvolgere più di 1 milione di operatori, quello dello sport è un mercato di consumi: più di 20 milioni di italiani praticano qualche sport, mentre le associazioni e le società sportive sono oltre 70.000". E "queste imprese 'passano la palla' a diverse filiere produttive: dal turismo alla ristorazione, dall'abbigliamento agli eventi".
Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, intervenendo al convegno "Sport Work: sport, lavoro, presente", organizzato da Attività Sportive Confederate (ASC) a Roma. In questi anni di pandemia, ha detto Sangalli, "ci siamo resi conto che se la salute non è condizione sufficiente per una vita soddisfacente, ne è certamente una condizione necessaria". E abbiamo capito che lo sport è "centrale per salute fisica e mentale".
Per questo, "va messo al centro dei programmi scolastici ed educativi. Va messo al centro delle comunità e al centro di un'azione sindacale moderna, che sia in grado di intercettare le nuove professioni". La pandemia "ha stravolto la vita delle imprese". Per questo, "abbiamo lavorato in stretta sinergia tra Confederazione Italiana dello Sport e Confcommercio per garantire le condizioni di proroga del rinnovo del Contratto Collettivo delle attività sportive profit e no profit".
Le modifiche introdotte hanno permesso alle imprese del settore "di prendere fiato e di utilizzare nelle assunzioni una flessibilità governata, che è essenziale in questo periodo così delicato. Avere un contratto dedicato alle imprese della filiera sportiva offre piena dignità ad aziende e collaboratori, contribuendo a regolare un settore denso di profili professionali e offre un'occasione di occupazione 'regolata', soprattutto per i giovani".
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