Un manuale di salute mentale diverso dai testi che di solito si trovano sullargomento: non ci sono capitoli sulla psicopatologia, sui principali disturbi psichici, sui trattamenti più in voga. Si trovano invece i valori e le pratiche che un buon operatore della salute mentale deve, ogni giorno, mettere in campo, per far sì che i Servizi funzionino al meglio. Valori e pratiche mutuati dallapproccio ventennale del Fareassieme, nato nel Servizio di salute mentale di Trento sotto la direzione del suo ideatore e promotore, Renzo De Stefani. È questo il focus di 'La psichiatria del Fareassieme' della Casa editrice Erikson , scritto dallo stesso De Stefani in collaborazione con Jacopo Tommasi.
"Lapproccio del fareassieme - spiega in una nota la casa editrice - mette al cen#2;tro, nei fatti e non solo nelle parole, utenti e familiari. Medici, operatori, utenti, familiari e cittadini sono coinvolti alla pari nei percorsi di cura e nella co-progettazione e co-produzione di tutte le attività, i gruppi e le aree di lavoro del Servizio. Un approccio dove si impara a pensare e a lavorare assieme, valorizzando la presenza, il sapere esperienziale, le risorse di tutti, in un clima amicale e ricco di affettività. In un percorso di grande suggestione, con esempi e testimonianze che rendono concreti gli enunciati teorici, il lettore vedrà il fareassieme incontrare il mondo della recovery, oggi fondamento della buona salute mentale internazionale, e diventarne inseparabile compagno di strada".
Diffusosi in Italia e in molti paesi esteri, l'approccio rivoluzionario del Fareassieme, ha fatto del Servizio di salute mentale di Trento uno dei riferimenti della salute mentale di comunità. Il dott. De Stefani, psichiatra, ha diretto fino al 2018 il Servizio di salute mentale della Provincia di Trento introducendo lapproccio del Fareassieme. È referente nazionale del movimento 'Le Parole ritrovate', che aggrega le esperienze di Fareas#2;sieme presenti in Italia e nel mondo.
"Seguendo l'approccio del Fareassime - spiega De Stefani - utenti, familiari e operatori imparano a «pensare e a lavorare» assieme, valorizzando la presenza, lesperienza e le risorse di tutti, in un clima amicale e ricco di affettività. E affrontando la malattia in una logica di squadra, che gioca in una dimensione relazionale e di reciprocità, che produce un cambiamento radicale del contesto in cui opera il Servizio con tutti i suoi protagonisti. Con la continua nascita di nuovi laboratori dove la condivisione paritaria dei saperi di tutti è il catalizzatore primo della «rivoluzione dolce» del fareassieme. E naturalmente applicando con coerenza questi principi, sicuramente non scontati, in tutte le aree del Servizio nascono pratiche che vedono utenti e familiari riprendere sempre più in mano il volante della loro vita".