La campagna di sensibilizzazione #uniamoleforze dedicata alle malattie rare, lanciata nel mese di febbraio che culmina con la giornata dedicata proprio a queste patologie, approda anche a Roma. Gli autobus elettrici della Capitale della linea 119, in totale 4, si tingono dei colori del Rare Disease Day. È l'iniziativa lanciata oggi da Uniamo - Federazione Italiana Malattie Rare, alla fermata dei bus di linea 119 di Piazza Venezia. Gli autobus saranno in circolazione fino al 14 marzo, con la "mission" di sensibilizzare sui percorsi delle persone con malattia rara e avvicinare i cittadini alle sfide che vivono nella loro quotidianità.
Il messaggio di Uniamo, coordinatore nazionale della Giornata delle malattie rare, diventa così "metafora del lungo percorso di partenze, punti di sosta, scoperte e molti ostacoli intrapreso dalle persone con malattia rara durante la loro vita". Al taglio del nastro hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il presidente di Atac S.p.A. Giovanni Mottura e l'assessora alla Salute e alle Politiche Sociali del comune di Roma Barbara Funari. "Roma è cruciale per la presenza delle massime cariche politiche, che dovranno nei prossimi mesi e anni legiferare sulle tematiche che ci stanno a cuore- rileva Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo- gli autobus serviranno a ricordare che la nostra comunità è in attesa e vigile". Uniamo coordina la Giornata delle malattie rare che si celebra in tutto il mondo l'ultimo giorno di febbraio.
Quest'anno la campagna di sensibilizzazione, promossa dalla Federazione, tocca 6 città italiane (prossime tappe: Napoli il 16 febbraio, Genova il 17, Bari il 20). Gli hashtag ufficiali della giornata sono #rarediseaseday, #uniamoleforze e #rarimaisoli. "L'hashtag #uniamoleforze -sottolinea Uniamo- vuole spronare tutti gli attori a coalizzare gli sforzi per ottimizzare il sistema e raggiungere una reale presa in carico, che assicuri diagnosi precoce, terapie appropriate, disponibili e a domicilio, percorsi strutturati, integrazione socio-sanitaria, collegamenti fra centri di specializzazione e territorio, ricerca e sperimentazioni che offrano speranza per il futuro".
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