Oltre il 4% dei decessi nelle città durante i mesi estivi è dovuto al caldo, e un terzo di questi decessi potrebbe essere evitato raggiungendo una copertura arborea del 30%. Lo sostiene uno studio pubblicato su The Lancet e condotto dall'Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal).
In Italia, secondo la ricerca, la città di Roma potrebbe evitare 200 decessi all'anno estendendo la sua copertura arborea dal 9% attuale al 30%. A Napoli, il 17% di alberi in più eviterebbe 75 decessi all'anno. A Milano, passare dal 6% attuale al 30% eviterebbe più di 60 decessi all'anno. Salendo al 30% di copertura arborea, ci sarebbero 42 morti in meno all'anno a Bologna, 38 a Genova, 3 a Padova, 30 a Palermo, 71 a Torino, 9 a Trieste.
L'esposizione al calore è associata a mortalità prematura, malattie cardiorespiratorie e ricoveri ospedalieri. La minore vegetazione, la maggiore densità di popolazione e le superfici impermeabili di edifici e strade, compreso l'asfalto, determinano una differenza di temperatura tra la città e le aree circostanti, un fenomeno chiamato isola di calore urbana. Dato il riscaldamento globale in corso e la crescita urbana, si prevede che questo effetto peggiorerà nei prossimi decenni.
La ricerca spagnola ha stimato i tassi di mortalità dei residenti di età superiore ai 20 anni in 93 città europee (per un totale di 57 milioni di abitanti), tra giugno e agosto 2015, e ha raccolto dati sulle temperature giornaliere rurali e urbane per ogni città.
I risultati mostrano che, da giugno ad agosto 2015, le città erano in media più calde di 1,5 C rispetto alle campagne circostanti. In totale, 6.700 morti premature potrebbero essere attribuite alle temperature urbane più calde, il 4,3% della mortalità totale durante i mesi estivi e l'1,8% della mortalità durante tutto l'anno. Un terzo di questi decessi (2.644) avrebbe potuto essere evitato aumentando la copertura arborea fino al 30%, riducendo così le temperature.
Caricamento commenti
Commenta la notizia