(ANSA) - URBINO, 31 GEN - Sintesi e sviluppo di nuove molecole tioliche in grado di inibire i virus respiratori, tra cui il SARS-CoV-2 e che potrebbero essere proposte per lo sviluppo di nuovi antivirali ad ampio spettro che permetterebbero di superare i problemi legati all'insorgenza di resistenza e di varianti. E' l'oggtto di uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell'Università degli Studi di Urbino 'Carlo Bo', in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed il Policlinico Militare di Roma Celio, dotato di diversi laboratori di biosicurezza, tra cui quello di livello 3, che hanno permesso di effettuare gli esperimenti con SARS-CoV-2. I risultati del lavoro, coordinato da Alessandra Fraternale del gruppo di ricerca di Mauro Magnani (Uniurb) e Lucia Nencioni (Sapienza), sono stati pubblicati online su The Faseb Journal, il giornale della Federazione delle Società Americane per la Biologia Sperimentale. Lo studio ha riguardato la sperimentazione di molecole tioliche, in grado di inibire la replicazione di SARS-CoV-2 agendo su due bersagli, uno virale (la proteina Spike) e uno cellulare (la stessa cellula infettata). Nella pubblicazione è stato dimostrato che le molecole tioliche impediscono l'interazione tra la proteina Spike ed il recettore ACE2, impedendo l'entrata del virus nelle cellule di circa il 90%. Inoltre le molecole tioliche studiate, capaci di penetrare nella cellula infettata, si sono rivelate efficaci nel bloccare la normale maturazione delle proteine di SARS-CoV-2 e la produzione di nuove particelle virali per circa il 98%. Lo studio, di carattere multidisciplinare, ha coinvolto ricercatori in diverse discipline quali biochimica e biologia cellulare, virologia e microbiologia, chimica organica e chimica fisica. I ricercatori auspicano di proseguire gli studi in un modello animale di infezione di SARS-CoV-2 prima di proporre le molecole in studi clinici. (ANSA).
Caricamento commenti
Commenta la notizia