"Questo progetto è iniziato nel 2018, quando la situazione economica era ben diversa. Poi sono arrivate la pandemia sanitaria, gli aumenti energetici e tutto il resto. Senza saperlo il progetto è stato anticipatorio di più eventi, che ovviamente nessuna poteva prevedere. In questi 4 anni il progetto ha avuto un grande sviluppo, tante persone ci hanno chiesto dove poter portare questi farmaci che non si potevano più usare. Lo ha detto Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, analizzando il profilo delle povertà sociali, a margine dellincontro promosso da Intesa Sanpaolo per fare il bilancio dei primi 5 anni di Pharma Links: reti solidali contro la povertà sanitaria". Limprovvisa abbondanza di farmaci non più utilizzati è legata anche un aspetto drammatico della pandemia: ovvero il fatto ha spiegato Daniotti - che molti anziani che si curavano sono deceduti a causa del Covid e i loro farmaci sono rimasti nelle case, portando così ad un incremento notevole delle donazioni". "Noi chiediamo e vogliamo che questi medicinali vengano riportati in farmacia - ha aggiunto - in quanto si tratta di beni che nella quasi totalità sono stati pagati dal Servizio Sanitario nazionale, quindi con risorse pubbliche. Tuttavia non avendo più il famoso bollino, i farmacisti non possono tenerli in farmacia e a quel punto diventa indispensabile disporre di contenitori separati e sigillati. Il rientro dei medicinali non usati in farmacia è il classico esempio di economia circolare, non facile da attuare, ma è un motivo in più per realizzare un risparmio e soprattutto aiutare chi è davvero in difficoltà. L'obiettivo congiunto è andare avanti e garantire la crescita dei numeri". "Intesa Sanpaolo - ha concluso il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico - ha dato un contributo fondamentale al progetto, che noi avevamo già promosso prima, ma eravamo in una fase di stallo perché non si autososteneva da solo, grazie alla partnership con l'istituto bancario è finalmente riuscito a decollare. Inoltre Intesa Sanpaolo ci ha aiutato tantissimo per la crisi dell'Ucraina, garantendoci risorse per l'acquisto di farmaci da destinare al Paese dove si combatte la guerra".
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