Sostenere startup impegnate nello sviluppo di innovazioni digitali per risolvere problemi di salute, inclusi quelli della vista. Questo l'obiettivo di 'Vita', il programma lanciato per favorire lo sviluppo 'accelerato' di imprese che lavorano a soluzioni innovative basate su tecnologie e dispositivi digitali. Tra i partner dell'iniziativa, tre aziende italiane: Sifi, multinazionale farmaceutica specializzata nella salute degli occhi, Petrone Group e il Gruppo Zambon.
Il programma triennale, che conta su 6,3 milioni di euro, è stato lanciato a maggio da Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital Sgr, attraverso il Fondo Acceleratori ed è realizzato insieme ad Healthware Group e la danese Accelerance. Quest'anno ha visto la sottomissione di 120 candidature, rappresentate per il 70% da startup italiane e il 30% da startup internazionali che apriranno una sede in Italia. Il focus dei progetti si è concentrato su disturbi dell'apprendimento, oftalmologia, mappatura genica e medicina a domicilio. Le soluzioni di Digital Health proposte hanno riguardato terapie digitali, piattaforme di telemedicina, diagnostica e monitoraggio a distanza, supporto nella gestione delle terapie.
"Con l'ingresso in 'Vita' - spiega Maria Grazia Mazzone, direttore Business Development and Open Innovation di Sifi - la nostra azienda conferma la sua adesione al modello dell'Open Innovation e intende investire su soluzioni avanzate, in particolare nel campo delle Terapie Digitali per arricchire la gamma di prodotti e servizi. Nella fase preliminare del programma 'Vita', Sifi ha individuato due startup, Linari e Bulbitech, che lavorano a Terapie Digitali e di biomarker digitali per il trattamento non-invasivo di disturbi della vista".
Il programma 'Vita' sta sviluppando i progetti proposti da 6 start up selezionate tra le 120 candidature, che usufruiranno del fondo per lo sviluppo. Ma, nel frattempo, si comincia a pensare già al secondo anno, con la prossima apertura delle nuove sottomissioni per il 2023.