"La legge di bilancio si è dimenticata del problema di garantire il recupero delle prestazioni sanitarie non erogate in pandemia. Quello delle liste d'attesa è un problema: i dati ci dicono che nel 2022 è saltata una prima visita specialistica o di controllo su 5 rispetto al 2019. Praticamente a fronte di un'esigenza maggiore eseguiamo meno prestazioni rispetto al pre Covid". Lo ha spiegato Tonino Aceti, presidente di SaluteEquità, intervenendo a "Salute e Sanità: le fide dell'Italia nello scenario globale", organizzato da Fondazione Mesit in collaborazione con il Ceis di Tor Vergata, Centro Studi Politico-costituzionali (Crispel) e l'Università di Roma Tre.
Nel 2021, inoltre, ha aggiunto Aceti, "dai dati pubblicati sul portale statistico di Agenas, emerge come mezzo Paese ha visto peggiorare la capacità di garantire entro 30 giorni gli interventi per tumori maligni. Di tutto questo, non c'è traccia in legge di bilancio. Se, fino allo scorso anno, avevano un tesoretto di 500 milioni specifico per le liste d'attesa, per il prossimo anno non vi è alcun riferimento. Ben venga il fatto che la manovra dà risposte sul caro bollette e sui pronto soccorso ma non possiamo trascurare che le lunghe liste d'attesa per curarsi portano i cittadini italiani a spostarsi da una regione all'altra".