(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Lo stanziamento di 1,4 miliardi di euro per fronteggiare il caro bollette in ospedali e strutture sanitarie è "un segnale di attenzione del governo nei confronti delle richieste fatte ma non può che essere solo una parte del finanziamento destinato alla sanità" perché "quei soldi basteranno solo a coprire le bollette". Lo spiega il presidente dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) Giovanni Migliore.
Il fondo aggiuntivo inserito nella manovra di bilancio, spiega, "consentirà ad Asl e ospedali di sterilizzare i maggiori costi determinati dall'aumento dell'energia: ogni anno le aziende spendono per i consumi di gas e luce in media 1,4 miliardi, nei primi sei mesi del 2022 abbiamo già stimato un incremento dei costi energetici pari al 70% con punte del 90%".
Bene quindi l'intervento in questa direzione ma "serve molto di più. Le risorse complessive destinate alla sanità, i 2 miliardi di euro in più stanziati per il 2023, a oggi non sono sufficienti a colmare il definanziamento decennale del settore".
L'Italia, in termini di risorse, si è mantenuta stabilmente al di sotto di molti altri Paesi europei. "I 2 miliardi in più - prosegue Migliore - servono per la stragrande maggioranza a pagare le bollette e i costi dell'inflazione e dunque a mantenere la sanità agli stessi livelli degli anni precedenti, ma non a fare passi in avanti. Occorre invece riportare il Servizio Sanitario Nazionale al centro delle politiche pubbliche del Paese".
Oltre alle risorse, aggiunge, "servono però interventi legislativi che sblocchino il tetto di spesa previsto per il personale fermo al 2004 e che ci consentano di assumere in corsia medici, anche specializzandi, infermieri e operatori sociosanitari". Su queste proposte, l'auspicio di Fiaso, conclude Migliore, è quello "di confrontarci nelle prossime settimane con il governo". (ANSA).
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