Domenica 17 Novembre 2024

Acondroplasia, sabato giornata-evento al Bambino Gesù

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(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Un pomeriggio di gioco di squadra, per superare i propri limiti e accrescere la resilienza dei giovani pazienti con acondroplasia, malattia genetica rara che porta allo sviluppo anomalo dello scheletro, frequente causa di una bassa statura disarmonica, caratterizzata da arti corti rispetto al tronco e da anomalie del volto. A promuoverla, sabato 26 novembre presso la sede di Sant'Onofrio dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma (dalle ore 14.30 alle 17.30) è l'associazione "Acondroplasia-Insieme per Crescere".
    L'evento "Come nelle favole", promosso con il contributo non condizionato di BioMarin, chiuderà la Giornata che l'Associazione dedica alla patologia, che vede in apertura il convegno annuale "Nati per Crescere: conoscenza, consapevolezza, autostima".
    "Come nelle favole" consisterà in un'attività di "team building" durante la quale bambini e ragazzi, accolti dal psicologici e formatori, saranno coinvolti, insieme ai genitori e ad alcuni atleti paralimpici, in un gioco di squadra volto a simulare una sfida ad alcuni dei loro limiti, anche fisici.
    "Come nelle favole", i protagonisti diventeranno piccoli "eroi", chiamati a tirare fuori le loro risorse per superare degli ostacoli.
    Ad arricchire l'evento sarà la presenza degli atleti paralimpici Agnese Caon, campionessa italiana nel lancio del peso e del disco; Mariangela Correale, atleta della nazionale italiana paralimpica danza sportiva; Maria José Giorio, campionessa italiana nel lancio del peso e del disco e Daniele Terenzi, atleta Bionic People. Gli atleti porteranno testimonianza della loro storia e delle vittorie raggiunte.
    "Oltre ad essere un importante momento di divertimento e socialità per i bambini con acondroplasia e per le loro famiglie, l'incontro intende diffondere un forte messaggio di resilienza, soprattutto contro il marcato stigma sociale che tuttora permane verso questa patologia", dichiara Nadia Pivato, presidente dell'associazione. "La condizione impone inevitabilmente alcune limitazioni, ma vogliamo ribadire che è importante concentrarsi sulle proprie capacità, su ciò che si può fare, coltivando questa resilienza". (ANSA).
   

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