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Tumori: da supporto donne prende via 'Sorrisi in Rosa'

(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Sala d'attesa di un ospedale. Una donna aspetta l' esito di una mammografia che ha evidenziato la presenza di una massa sospetta. Alza lo sguardo e incrocia il sorriso di 20 altre donne, avvolte in sciarpe rosa, testimoni di un percorso di malattia e rinascita. Quanto conta questo messaggio di speranza e di forza rispetto alle fatiche, ansie e paure degli anni successivi? Da questa domanda prende il via lo studio condotto da Humanitas e Cremit, Centro di ricerca sull'educazione ai media all'innovazione e alla tecnologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
    Sarà analizzato l'impatto sui percorsi di cura e prevenzione di 'Sorrisi in Rosa', il progetto fotografico e narrativo nato sei anni fa da un'idea dei senologi di Humanitas in collaborazione con la fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra.
    Anima centrale di 'Sorrisi in Rosa' sono la mostra fotografica e i racconti delle donne che hanno affrontato un tumore al seno. Obiettivo principale è sensibilizzare sul tema della prevenzione, ma da 6 anni gli ospedali - da Torino a Catania, passando per Milano, Bergamo e Castellanza - che aderiscono all'iniziativa raccolgono messaggi positivi di donne che trovano forza e speranza nel progetto o che, imbattendosi nelle foto, scelgono di entrare nelle Associazioni Pazienti locali per condividere il viaggio della malattia con altre compagne.
    Ormai sono più di 100 le testimonial di Sorrisi in Rosa. Con la diagnosi di tumore cambia tutto: dalla percezione del proprio corpo al rapporto con i familiari, ed è questo uno dei punti principali su cui si concentrerà la ricerca Cremit-Humanitas, che si svolgerà in tutti gli ospedali e i centri medici (Medical Care) Humanitas e nella primavera 2023 porterà i primi risultati. (ANSA).
   

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