(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Quasi un genitore su due conserva in casa residui di medicine prescritte dal pediatra o dal medico di famiglia e non finite; tra quelli conservati vi sono anche farmaci scaduti. Lo rivela una indagine condotta presso la Michigan Medicine - University of Michigan. Il sondaggio, pubblicato nell'ambito di una indagine nazionale americana sulla salute dei bambini (Mott Poll Report), è rappresentativo a livello nazionale si è basato su 2.023 risposte di genitori di bambini di età inferiore ai 18 anni, intervistati tra agosto e settembre 2022.
Secondo l'indagine quattro genitori su cinque dichiarano di aver smaltito i farmaci da banco oltre la data di scadenza.
"Abbiamo scoperto che è una abitudine diffusa tra i genitori conservare i farmaci molto tempo dopo che sono scaduti o non più necessari, il che crea un rischio inutile per la salute dei bambini", ha dichiarato Sarah Clark, co-direttrice del Mott Poll. "I medicinali in casa sono una delle principali fonti di avvelenamento involontario per i bambini più piccoli".
Meno della metà dei genitori ritiene che i farmaci da banco siano meno efficaci dopo la data di scadenza, mentre un genitore su cinque pensa che non siano sicuri. "I genitori potrebbero non rendersi conto che il farmaco è scaduto fino a quando non ne hanno bisogno per risolvere i sintomi del loro bambino", ha detto Clark. "A quel punto, i genitori devono decidere se dare il farmaco scaduto al bambino o andare a comprarne uno nuovo".
Si vede che per più di un terzo dei genitori non va mai bene dare al proprio figlio un farmaco scaduto. Ma un genitore su tre ritiene che sia lecito farlo fino a tre mesi dopo la data di scadenza, e circa lo stesso numero afferma che sarebbe lecito farlo oltre i sei mesi o più.
In particolare, sui farmaci non da banco, ma prescritti dal medico, più di tre genitori su cinque affermano di essere più attenti a smaltire quelli avanzati. Tuttavia, molti genitori hanno difficoltà a sapere come smaltirli. "I farmaci inutilizzati e scaduti sono un problema di sicurezza pubblica e rappresentano un rischio per la salute dei bambini", ha dichiarato Clark. "È importante che i genitori li smaltiscano correttamente quando non sono più necessari per ridurre il rischio che i bambini si ammalino e l'impatto negativo sull'ambiente". (ANSA).