(ANSA) - ROMA, 20 OTT - In caso di cirrosi epatica, grave malattia del fegato, anche i pazienti anziani, opportunamente selezionati, possono essere sottoposti a una procedura chiamata TIPS (Transjugular Intrahepatic Porto-systemic Shunt) o Derivazione porto-sistemica intraepatica trans giugulare, che viene utilizzata contro le complicanze della cirrosi. Lo dimostra uno studio coordinato da Filippo Schepis dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Modena , eseguito su 826 pazienti. e pubblicato su Hepatology.
L'arruolamento, oltre alla AOU di Modena, ha coinvolto l'AOU Careggi di Firenze (centro co-coordinatore), l'AOU di Padova, l'Università Sapienza di Roma, l'IRCSS ISMETT e l'AOU Policlinico di Palermo. I risultati della ricerca hanno mostrato che l'impianto di TIPS consente di controllare le complicanze della cirrosi epatica - il sanguinamento da varici dell'esofago e dello stomaco, la formazione di ascite (liquido libero nella cavità addominale) e la trombosi della vena principale del fegato o vena porta - nei pazienti anziani e garantisce un vantaggio di sopravvivenza simile a quello dei soggetti più giovani se i pazienti sono adeguatamente selezionati.
"Uno degli aspetti fondamentali per ottenere un prolungamento della sopravvivenza dei pazienti sottoposti a TIPS - spiega Schepis - è la buona selezione dei pazienti. Un fattore negativo è stata considerata l'età avanzata. Negli studi pubblicati e nella maggioranza dei centri al mondo, l'età media dei pazienti che accedono a TIPS è circa 57 anni e mai sopra i 70. Ecco perché è nata l'idea di testare il posizionamento di TIPS in pazienti di età superiore ai 70 anni. Gli esperti hanno anche sviluppato un algoritmo affidabile per selezionare gli anziani che possono essere sottoposti a TIPS e che si gioveranno della procedura.
"Questo studio - ricorda Fabrizio di Benedetto, Direttore della Chirurgia Oncologica Epato-bilio-pancreatica e Chirurgia dei Trapianti di fegato - amplia l'indicazione al posizionamento di TIPS a pazienti cirrotici oltre i 70 anni e contribuirà all'estensione della procedura anche a pazienti da sottoporre a resezione di tumori addominali, per facilitare, grazie al minor sanguinamento, l'intervento chirurgico e la sua esecuzione con tecnica mininvasiva". (ANSA).
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