Domenica 17 Novembre 2024

Tumori: studio solleva dubbi su screening con colonscopia

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(ANSA) - ROMA, 11 OTT - Uno studio internazionale coordinato dalla University of Oslo e pubblicato sul New England Journal of Medicine mette in discussione l'efficacia dello screening per il cancro del colon retto eseguito con la colonscopia: secondo la ricerca, l'impatto sulla riduzione della mortalità sarebbe minimo. Non si è fatta attendere la risposta dell'American Cancer Society che in una nota ne ha contestato i risultati.
    Lo studio è stato condotto su circa 85 mila persone arruolate in Polonia, Norvegia, Svezia, Olanda, analizzando l'efficacia dello screening della colonscopia. L'analisi dei dati effettuata a 10 anni ha rilevato che nel gruppo di persone invitate a eseguire il test si registrava un calo del 18% del rischio di ammalarsi di cancro del colon, di circa il 10% della mortalità per questa neoplasia e nessuna riduzione della mortalità generale.
    Gran parte dello scarso successo deriva dalla bassa percentuale di adesione allo screening: appena il 42% ha risposto positivamente all'invito. Se si estendessero a tutti gli invitati i risultati ottenuti in chi ha effettivamente partecipato allo screening si registrerebbe una riduzione del rischio di cancro al colon di oltre il 30% e un dimezzamento della mortalità.
    "È difficile conoscere il valore di un test di screening quando la maggior parte delle persone nello studio non vi si è sottoposto", ha commentato in una nota William Dahut, Chief Scientific Officer dell'American Cancer Society. Non è però l'unica lacuna nello studio segnalato dall'associazione americana che, tra le altre cose, ha fatto notare che 10 anni non bastano per osservare vantaggi in una neoplasia che ha tempi di sviluppo molto lunghi; l'aver escluso gli under 55 dallo screening, inoltre, ha tagliato fuori una popolazione - quella compresa tra 45 e 55 anni - in cui il cancro al colon ha un impatto crescente.
    In Italia, lo screening per il cancro del colon retto prevede l'esecuzione del test del sangue occulto nelle feci eseguito ogni 2 anni dai 50 ai 69 anni, salvo alcune realtà in cui viene offerta la rettosigmoidoscopia. (ANSA).
   

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