(ANSA) - MILANO, 04 OTT - Non 'guerriere', ma donne che affrontano un dolore. È così che vogliono essere definite le donne con tumore al seno avanzato, 37mila in Italia. In occasione della Giornata nazionale del tumore al seno metastatico, il 13 ottobre, nasce "Note di Vita": la prima guida che vuole aiutare a capire in profondità gli stati d'animo, i pensieri e le emozioni delle donne che convivono con questa diagnosi. È uno strumento che nasce dalla campagna È Tempo di Vita, promossa da Novartis Italia in collaborazione con Salute Donna Onlus 'Note di Vita', ed è stato presentato oggi nella nuova sede di Novartis a Milano.
E' un vademecum in cui si indagano gli aspetti trascurati nell'interiorità di una donna con tumore al seno avanzato, che deve intraprendere un percorso complesso non solo dal punto di vista terapeutico, ma anche psicologico ed emotivo. "Tra le righe della piccola guida - commenta Anna Maria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus - si scoprono i pensieri e le storie di chi ha trovato il coraggio di raccontarsi, le pazienti dell'Associazione Salute Donna, che ringrazio per la forza e la voglia di condividere".
Gli studi più recenti confermano i passi avanti resi possibili dalla ricerca e dimostrano come stia così cambiando la storia del tumore al seno avanzato. "Oggi - rileva Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toracico-Polmonare, Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli - una donna con una diagnosi di tumore al seno avanzato si trova di fronte a prospettive radicalmente diverse rispetto a solo qualche anno fa, perché sono aumentate le aspettative di vita ed è parallelamente migliorata anche la qualità di vita nella quotidianità. Adesso, infatti, possiamo avvalerci di molecole appartenenti alla categoria degli inibitori delle cicline che sono in grado di raddoppiare la sopravvivenza rispetto alle precedenti terapie e stiamo così andando verso un traguardo importante, che chiamiamo cronicizzazione dello stadio avanzato. Oggi più che mai è fondamentale affrontare il tumore al seno con un approccio olistico: non curiamo più il tumore, ma la donna malata di tumore". (ANSA).