Una luce verde, è quella che da Nord a Sud illumina i monumenti italiani alla vigilia della Giornata Nazionale dedicata alla Sla. Sono decine e decine i luoghi iconici che, allimbrunire, si tingono del colore della speranza, della vitalità e della natura, ma anche il colore che, non a caso, contraddistingue da 39 anni Aisla, lAssociazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. È ormai una tradizione - spiega Fulvia Massimelli, presidente di Aisla, volontaria da oltre ventanni e prima donna alla guida dellassociazione - che in questa serata di vigilia parta questo abbraccio di speranza che colora lintero Paese. Ed è proprio la sede di Aisla, a Milano, la prima casa ad illuminarsi, dando il via a tutti gli altri edifici dItalia. Il conteggio continua a salire nel corso della serata. Alle 19.30, lavvio ufficiale della manifestazione, i luoghi illuminati e ripresi da volontari di tutto il paese sono già oltre 150. Tra i luoghi che hanno aderito, ci sono il Tempio di Atena a Paestum; la Reggia di Caserta; la fontana di Piazza De Ferrari a Genova; la Loggia dei Lanzi a Firenze; la Mole Antonelliana a Torino. Una magia patrocinata da Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ogni anno le persone ci sorprendono e partecipano attivamente su tutto il territorio nazionale commenta il tesoriere di Aisla e presidente di NeMo Milanese, Alberto Fontana. Fanno la differenza. Liniziativa, osserva, aiuta a superare le difficoltà ma soprattutto la solitudine. Ancora molte sono le barriere da abbattere per chi è affetto da Sla: Sul tema assistenziale cè la necessità di far sentire i malati e le loro famiglie nella condizione di poter avere una qualità della vita adeguata a una sfida così importante. Allo stesso tempo, cè la necessità che ci siano sempre attenzioni dal punto di vista della presa in carico clinica e una ricerca scientifica che possa finalmente sconfiggere la malattia. Ad inaugurare le attività dellassociazione cè Ron, consigliere e testimonial di Aisla, che da tanti anni porta avanti varie attività al fianco dei giganti, come lui chiama i malati di Sla. In serata ci sarà tanto verde e tanta speranza commenta. La speranza che si riesca a portare dei risultati. Se non cè ricerca non cè nulla e noi vogliamo credere che si possa fare tanto. Ci vuole speranza.
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