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Nutrizione e movimento, pilastri invecchiamento in salute

Immunizzazione, ma anche nutrizione e movimento. Sono vere e proprie fondamenta per l’invecchiamento attivo sulle quali sono state raccolte esperienze e istanze condivise da portare all’attenzione dell’agenda politica oggi, in occasione degli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo organizzati a Roma da HappyAgeing - Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo. Sul lato della nutrizione, i disturbi dell’alimentazione, è stato evidenziato nel corso dei lavori, costituiscono una delle problematiche geriatriche che maggiormente impattano sulla durata e sulla qualità della vita delle persone, soprattutto perché spesso si verificano carenze di proteine, minerali e vitamine. Uno sbilanciamento che avviene anche a causa di messaggi fuorvianti e di una non diffusa capacità di leggere adeguatamente le tabelle nutrizionali riportate nelle confezioni. C’è molto da fare, dunque, sul fronte educativo di tutta la popolazione, degli operatori sanitari e dei caregiver, incluse le persone che fanno assistenza agli anziani. Il movimento è stato un altro dei focus della giornata, perché mantenersi attivi fisicamente è utile agli over 65 che, con il passare degli anni, tendono a diventare sedentari e a perdere fluidità nei movimenti, con ripercussioni su coordinazione ed equilibrio, correndo il rischio di cadute e fratture. L’attività fisica, da praticare almeno tre volte a settimana, serve a mantenere o migliorare la qualità di vita, oltre a prevenire l’insorgenza di alcune problematiche di salute. Il movimento è importante, inoltre, anche dal punto di vista sociale perché favorisce occasioni di incontro e di scambio di esperienze e contribuisce al benessere psicologico. È opportuno, dunque, incentivare fin da subito un approccio all’attività fisica da mantenere per tutto l’arco della vita e per fare ciò bisogna che ci siano delle policy a livello nazionale che regolino tale settore e che mirino a sensibilizzare le persone. Dal dibattito sono emersi esempi di promozione, come alcuni comuni italiani che hanno messo a disposizione della comunità degli spazi in cui praticare attività sportiva,alla luce anche del fatto che spesso gli over 65 non fanno questo tipo di attività per problemi di natura economica.

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