Lunedì 18 Novembre 2024

Invecchiamento attivo, una delle chiavi è l’immunizzazione

Il Presidente del C.T.S di HappyAgeing, Michele Conversano - © ANSA
Il Presidente del C.T.S di HappyAgeing, Michele Conversano - © ANSA
Il Presidente del C.T.S di HappyAgeing, Michele Conversano - © ANSA
Il Presidente del C.T.S di HappyAgeing, Michele Conversano, durante gli Stati Generali dell’invecchiamento presso l’Acquario Romano a Roma - © ANSA

L’Immunizzazione degli over 65: un tema chiave dell’invecchiamento attivo e che dovrà essere affrontato subito in previsione dell’autunno e della definizione di un nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale che tenga conto tanto del Covid quanto del ritorno dell’influenza e di altre patologie infettive prevenibili che colpiscono in modo particolare l’anziano. È al centro della prima edizione degli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo promossi da HappyAgeing - Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo. “I vaccini sono tra gli interventi più efficaci, costo-efficaci e sicuri a disposizione per la prevenzione primaria di patologie come influenza, pneumococco, herpes zoster e difterite, tetano e pertosse per le persone over 65– ha affermato Michele Conversano, presidente del Comitato Tecnico Scientifico HappyAgeing -oggi, l’immunizzazione deve essere, dopo l’esperienza del Covid, la priorità assoluta di salute pubblica nell’agenda politica. E lo strumento da utilizzare è la vaccine convenience, l’insieme di soluzioni e processi che rendono logisticamente e tecnicamente conveniente la vaccinazione. Già negli anni passati HappyAgeing aveva suggerito alle istituzioni alcune misure: l’implementazione della chiamata attiva, la co-somministrazione delle vaccinazioni, l’effettuazione dei vaccini anche al di fuori dell’ambulatorio, il recupero delle vaccinazioni perse e un’anagrafe vaccinale nazionale alimentata in tempo reale”. ”Oggi questi interventi sono necessari ancor più che due anni fa – ha aggiunto Conversano - la pandemia, infatti, portando l’attenzione sulle vaccinazioni anti-Covid, ha ‘distratto’ dalle altre immunizzazioni. Considerando il calendario vaccinale dell’adulto-anziano e le coperture vaccinali risulta evidente, infatti, che già prima della pandemia si era ben lontani dagli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. Per quanto riguarda le coperture vaccinali dell’anti-pneumococcica e dell’anti-zoster i dati non sono ancora pienamente disponibili, stessa cosa per il richiamo di dTpa, mentre per l’anti-influenzale la copertura non ha mai raggiunto il 75% per gli over 65, traguardo minimo previsto, senza contare le differenze a livello regionale: nell’ultima stagione influenzale, la copertura vaccinale negli over 65 non ha nemmeno raggiunto il 60%”.

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