Lunedì 18 Novembre 2024

Scuola: l’aula del Futuro ha pareti mobili e antibatteriche

Ferrand Rousaud, Carlo Signorelli e Maria Cacucci alla presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA
Un momento della presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA
Un momento della presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA
Stefano Boeri - © ANSA
Maria Cacucci - © ANSA
Maria Cacucci - © ANSA
Giorgio Donà, Ferrand Rousaud, Maria Cacucci, Stefano Boeri e Benedetto Lupo - © ANSA
Stefano Boeri - © ANSA
Prototipo di aula realizzato dall’architetto Boeri nel Milanese - © ANSA
Giorgio Donà, Ferrand Rousaud, Maria Cacucci, Stefano Boeri e Benedetto Lupo - © ANSA
Foto dell’aula realizzata a Rozzano nall’architetto Boeri - © ANSA
Un momento della presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA
Stefano Boeri - © ANSA
Ferrand Rousaud - © ANSA
Un momento della presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA
Un momento della presentazione del progetto ’Igiene Insieme’ di Napisan - © ANSA

Ha pareti mobili e spazi flessibili, pronti ad essere riadattati secondo le diverse necessità: è l’Aula del futuro, progettata da Stefano Boeri nell’ambito del progetto ‘Igiene Insieme’ di Napisan. Il primo prototipo è stato realizzato per la scuola primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano, nel Milanese, ed è stato presentato in occasione della ripresa delle lezioni. È la versatilità a farla da padrona: all’occorrenza, può diventare sala per la musica, laboratorio artigianale o scuola di danza, modificandosi nel corso della giornata.

“La filosofia che c’è alla base è di avere uno spazio a geometria variabile che possa essere utilizzato per momenti didattici diversi” spiega l’architetto Boeri. “Questo è il concetto: una grande flessibilità, dovuta al fatto che tutti gli arredi sono mobili e vengono accorpati nel sistema delle magliature perimetrali”. Nell’ambito del Pnrr, ha ricordato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, “abbiamo lanciato un programma dedicato alle scuole nuove per ripensare il concetto di ambiente scolastico. È stata una grande operazione rimodulare cosa vuol dire essere a scuola oggi: un insieme di luoghi sicuri e in grado di sviluppare nuove relazioni e competenze”. Per il ministro bisogna “tornare a fare delle nostre scuole uno spazio di apertura e inclusione, credo che sia fondamentale per il nostro Paese”.

L’aula del domani, per un impatto ambientale minimo, utilizza strutture che non necessitano di eccessiva manodopera e sfruttano elementi naturali, come il legno, e la luce naturale del sole per illuminare gli spazi. Nell’era del post-Covid, l’aula è dotata di sistemi tecnologici per migliorare la qualità della didattica a distanza, nonché la qualità dell’ambiente stesso, con distanziamento sociale, dispositivi di pulizia dell’aria, e materiali lavabili e antibatterici. Il progetto ‘Igiene Insieme’, nato durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, giunge quest’anno alla sua terza edizione, e si concentra sulle scuole. L’assunto di fondo è che la diffusione e l’insegnamento delle buone pratiche di igiene, fin dalla tenera età, sia ormai un elemento imprescindibile.

“Ci concentriamo sulle scuole perché, che ci piaccia o meno, i bambini sono vettori di trasmissione delle malattie” osserva il general manager di Reckitt Hygiene Italia, Ferran Rousaud. “Se li educhiamo a lavare le mani spesso, tossire o starnutire nel gomito, e mantenere la distanza, diventerà per loro naturale e questo può davvero aiutare a prevenire la trasmissione di malattie”. Napisan, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, Bva Doxa e ‘La Fabbrica - il mondo della scuola’, ha donato a oltre 10mila scuole d’infanzia e primarie, su tutto il territorio nazionale, prodotti per l’igienizzazione di mani e superfici, oltre a materiali educativi e formativi per studenti e docenti. “Il Covid - spiega Rousaud - ci ha condotto a un punto di flessione sotto molti aspetti. Il design delle aule è qualcosa che attraverso questo progetto siamo stati in grado di ripensare: questo è il futuro. Ora non ci resta che decidere come vogliamo portarlo avanti e se vogliamo realizzare più ‘Aule del Futuro’, approvare il concept e continuare a muoverci in questa direzione, perché ha senso che si cambi dopo quello che abbiamo passato con la pandemia”.

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