La continuità assistenziale ospedale-territorio è determinante per il futuro della sanità e la presa in carico dei pazienti cronici. In questo ambito le nuove tecnologie potranno portare un importante contributo, di cui abbiamo avuto una prima prova durante la pandemia da Covid-19. A dirlo è Giovanni Sesana, responsabile della struttura semplice dipartimentale Banca dei tessuti e terapia tissutale dellAsst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, commentando il rapporto State of Science Index di 3M da cui emerge come la cura delle cronicità sia una priorità per gli italiani.
Gli ambulatori dedicati alle patologie croniche negli ospedali sono sempre molto affollati, spiega Sesana. Poter contare su un ottimo rapporto con il territorio è fondamentale, perché consente allospedale di curare la fase acuta della malattia e di dimettere i pazienti sapendo che troveranno sul territorio lassistenza di cui hanno bisogno. Del resto, per Sesana, il territorio è lambito più appropriato" per gestire le cronicità, anche se in certi momenti il ricorso alle cure ospedaliere resta fondamentale.
Per Sesana, in Italia stiamo vivendo un periodo favorevole per il compimento di un modello di continuità assistenziale ospedale-territorio. Listituzione delle Case di Comunità consente di avviare progetti nuovi. La struttura guidata da Sesana ne ha già avviato uno sperimentale, dedicato ai pazienti diabetici e, in particolare, alla cura delle lesioni correlate.
Quanto alle tecnologie, secondo Sesana se il loro utilizzo sarà veicolato dai professionisti del territorio, sarà possibile ottenere un grandissimo risparmio di risorse e di energie per lospedale, e grandi vantaggi per i pazienti che potranno, tra le altre cose, evitare molti spostamenti in ospedale con tutti i disagi che questo comporta, soprattutto per gli anziani.