La cura delle patologie croniche è una delle priorità più sentite dagli italiani, come emerge dal sondaggio condotto da 3M. È anche una delle grandi sfide che la sanità dovrà affrontare, in uno scenario economico di risorse limitate. Lunico modo per farlo in modo appropriato è attraverso la presa in carico globale della persona. A dirlo è Marco Bosio, direttore generale dellAsst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, commentando il rapporto State of Science Index di 3M.
Bosio ricorda come la gestione delle patologie croniche attraversi diversi ambiti, ospedaliero e, soprattutto, territoriale. Presa in carico globale significa, quindi, accompagnare il paziente lungo tutto il suo percorso di cura, per fare in modo che riceva le cure appropriate per la sua patologia, ma per assicurarsi anche che il percorso sia attento a tutti gli altri bisogni della persona, compresi quelli di carattere socio-sanitario. Per il direttore generale del Niguarda, infatti, bisogna guardare alla persona e non solo alla malattia, perché la stessa patologia può richiedere soluzioni assistenziali diverse in base ai contesti in cui vivono i pazienti e alle loro specificità.
Il ruolo principale nella gestione delle cronicità spetta, secondo Bosio, al medico di medicina generale, affiancato da chi esercita le professioni sanitarie. Anche lassistenza specialistica in alcuni passaggi è determinante. La realizzazione della continuità assistenziale ospedale-territorio è quindi un elemento chiave, ha concluso il direttore generale del Niguarda ricordando che in campo cè inoltre la sfida tecnologica, lanciata anche dal Pnrr, che consentirà di erogare almeno una parte dellassistenza ai pazienti cronici da remoto.