E' l'epatite C, o meglio la guarigione da questa malattia virale spesso diagnosticata in grande ritardo, è la protagonista dell'opera grafica dell'artista italo-tailandese Elisa Macellari. L'omaggio arriva alla vigilia della Giornata Mondiale delle Epatiti, promossa dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), per sensibilizzare sull'importanza di diagnosticare e curare queste malattie.
Il World Hepatitis Day viene celebrato il 28 luglio, nel giorno della nascita, avvenuta nel 1925, di Baruch Blumberg, il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto il virus dell'Epatite B e aver sviluppato il primo vaccino. Diversamente dall'epatite A e B, per la C non esiste un vaccino, ma esistono antivirali efficaci in grado di eradicare, nel 95% dei casi, il virus dall'organismo, fermando la progressione della malattia ma anche la sua diffusione nella popolazione.
Nell'opera di Elisa Macellari, le forme sinuose e floreali tipiche dell'arte tailandese, raccontano il passaggio dalla malattia all'eradicazione del virus Hcv, e sono un omaggio a Luca, ex tossicodipendente ed ex malato di epatite C, oggi operatore sociale di Villa Maraini e protagonista della video testimonianza raccolta da Ansa in occasione della Giornata mondiale. Il cambiamento è rappresentato dal sole che inizia a sorgere all'interno dell'uomo per poi andare all'esterno, così come la trasformazione interiore del protagonista si trasforma in aiuto verso gli altri. Ma l'opera è anche un omaggio e un incoraggiamento rivolto ai pazienti che hanno oggi l'infezione da Hcv, nella speranza che a tutti venga data l'occasione di accedere alle terapie che possono cambiare la loro vita.
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