(ANSA) - ROMA, 26 LUG - "Nel 2019, nel mondo si sono verificati 78.000 decessi a causa di complicanze di infezioni acute da epatite da A a E" ma, a causare il 95% dei decessi per epatiti, sono le forme croniche ovvero la B, la C e la D, "che durano per diversi decenni e culminano complessivamente in oltre un milione di decessi all'anno per cirrosi e cancro al fegato".
Ma "il mondo sta affrontando anche un focolaio di infezioni da epatite acuta inspiegabili che colpiscono i bambini". Lo sottolinea l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in vista della Giornata mondiale delle epatiti che si celebra ogni anno il 28 luglio.
L'Oms, precisa "insieme a scienziati e responsabili politici nei paesi colpiti, sta lavorando per capire la causa di questa infezione nei bambini, che non sembra appartenere a nessuno dei 5 tipi noti di virus dell'epatite: A, B, C, D ed E".
Di pari passo, continua l'impegno dell'Agenzia delle nazioni unite per raggiungere l'eliminazione dell'epatite entro il 2030. Per arrivarci, l'Oms invita i paesi a raggiungere obiettivi specifici: ridurre del 90% le nuove infezioni di epatite B e C; ridurre del 65% i decessi correlati all'epatite per cirrosi epatica e cancro; garantire che almeno il 90% delle persone con virus dell'epatite B e C venga diagnosticato; e che almeno l'80% degli eleggibili al trattamento, lo riceva. "Sebbene disponiamo degli strumenti per diagnosticare, trattare e prevenire l'epatite virale cronica, - conclude l'Oms in vista del World Hepatitis Day - questi servizi sono spesso fuori dalla portata delle comunità e talvolta sono disponibili solo presso ospedali specializzati". (ANSA).