MILANO (ITALPRESS) - Sensibilizzare i frequentatori della montagna sugli effetti dell'ipossia in alta quota sull'apparato cardiovascolare, e sulle conseguenze che questa esposizione può avere su eventuali patologie cardiovascolari, in particolare per quanto riguarda l'ipertensione arteriosa. E' questo l'obiettivo dell'iniziativa organizzata da Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, Commissione Medica del Club Alpino Italiano, Società Italiana di Medicina di Montagna, World Hypertension League, Università degli Studi di Milano-Bicocca, IRCCS, Istituto Auxologico Italiano, Milano nella giornata di domenica 17 luglio in più di 50 rifugi alpini e appenninici, dove per l'occasione escursionisti e alpinisti potranno misurare la pressione arteriosa e ricevere alcune informazioni sulla salute del cuore in montagna, dalle ore 10 alle ore 17 circa.
In occasione della misurazione pressoria verrà compilato un questionario e, ove possibile, effettuata una ossimetria cioè una misurazione della percentuale di ossigeno nel sangue per valutare l'ossigenazione alla quota raggiunta.
L'iniziativa, già organizzata con successo negli ultimi anni pre-COVID-19, è stata stimolata dai risultati recenti della ricerca sugli effetti cardiovascolari dell'esposizione acuta all'alta quota, in gran parte basati su una serie di studi effettuati nell'ambito dei progetti HIGHCARE sull'Everest, sulle Ande e sulle Alpi dall'Istituto Auxologico Italiano di Milano e dall'Università Milano-Bicocca.
Questi studi hanno dimostrato che l'esposizione acuta all'ipossia (ridotta disponibilità di ossigeno per i tessuti e gli organi) che caratterizza l'alta quota può far salire la pressione arteriosa in modo significativo, sia in chi solitamente ha una pressione normale, sia nelle persone che già soffrono di ipertensione arteriosa, con differenze legate ad alcune caratteristiche individuali tra cui l'età.
Conoscere il comportamento della pressione in quota può pertanto consentire a chi ama la montagna di effettuare ascensioni con maggiore sicurezza, mettendo in atto semplici misure protettive adeguate in collaborazione con il proprio medico e/o presso ambulatori specializzati coordinati da SIIA, CAI, SIMeM e Istituto Auxologico.
- foto screenshot Società italiana dell'ipertensione arteriosa -
(ITALPRESS).
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