(ANSA) - BARI, 11 LUG - Affetta da una malattia genetica degenerativa della retina e destinata a diventare cieca, una piccola paziente di 11 anni è stata sottoposta al Policlinico di Bari a un delicato intervento di terapia genica nel quale un virus che agisce come un cavallo di Troia è stato immesso sotto la retina per favorire il recupero della vista.
E' stato utilizzato un adenovirus associato, cioè un virus non patogeno, utilizzato come vettore per trasferire il gene sano. Alla retina è stata così fornita una copia sana del gene malato e ha riprso a funzionare normalmente. Ad operare è stata l'equipe di Oculistica e Oftalmologia universitaria del Policlinico di Bari, coordinata da Giovanni Alessio. Si tratta della prima volta in Puglia di un'operazione chirurgica che sfrutta un virus per il recupero della vista.
Il Policlinico di Bari è uno dei sei centri autorizzati in Italia per questo tipo di intervento. "La terapia genica è il futuro della medicina - commenta Alessio - per arrivare a questo risultato è stato necessario lo sforzo congiunto dell'unità operativa di genetica medica, della farmacia, degli anestesisti, del rischio clinico, della direzione sanitaria e del centro malattie rare del Policlinico nonché tutta l'equipe dell'unità operativa di oculistica.
Uno speciale ringraziamento va all'Associazione pugliese per la retinite pigmentosa. Dopo tutti questi sforzi abbiamo aperto una nuova opportunità per i pazienti affetti da distrofia retinica con mancanza del gene hRpe65". La paziente, a causa della patologia ereditaria, aveva già subito una importante compromissione della vista. "L'eccellenza del Policlinico di Bari e della sua clinica oculistica fa oggi un grande passo in avanti: restituiamo a una piccola paziente la possibilità di recuperare la vista e di avere una migliore qualità della vita", dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. (ANSA).