Siamo convinti che in Sanità sia necessaria una rivoluzione, soprattutto culturale. Ma questa rivoluzione non può che partire dai più giovani. Questo elemento ci porta a proporre come Fondazione di medicina sociale, listituzione delleducazione sanitaria e della medicina sociale come materia del percorso didattico nelle scuole italiane. Soltanto così potremo avere studenti, e poi cittadini, davvero informati, consapevoli e ricettivi rispetto a quelle che sono le strategie di promozione della salute e di prevenzione. È la proposta che Marco Trabucco Aurilio, membro della Fondazione Mesit e coordinatore scientifico del network editoriale PreSa - Prevenzione Salute, ha lanciato dal convegno La medicina sociale in evoluzione: tra innovazione, nuovi bisogni e tutela della disabilità, organizzato dalla Fondazione Mesit con ilsupporto di PreSa e il supporto non condizionante di Sanofi.
La proposta ha trovato il favore del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, intervenuto allevento. Condivido la proposta di introdurre fin dai primi momenti dellistruzione che garantiamo ai nostri giovani lattenzione ai temi della salute. Che non vuol dire medicalizzare i ragazzini: vuol dire attenzione a quei comportamenti di rischio che sono dannosi, ha affermato Brusaferro.