Martedì 19 Novembre 2024

Covid: 56.166 contagi, 75 le vittime. Tasso di positività sale al 22,6%

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Sono 56.166 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 53.905. Le vittime sono invece 75, in aumento rispetto alle 50 di ieri. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 248.042 tamponi con il tasso di positività al 22,6%, in aumento rispetto al 21,8% di ieri. Sono invece 216 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, lo stesso numero di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 31. I ricoverati nei reparti ordinari sono 5.064, ovvero 117 in più di ieri. 

Impennata dei contagi da Covid-19, con un aumento del +58,9% in una settimana. Aumentano anche i ricoveri ordinari (+14,4%) e le terapie intensive (+12,6%). Lo evidenzia il monitoraggio della Fondazione Gimbe per la settimana 15-21 giugno. Si rileva un aumento dei nuovi contagi (255.442) in tutte le regioni italiane. In 105 province si registra un incremento percentuale dei nuovi casi e l'incidenza superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti in 16 province. In salita, dunque, gli indicatori ospedalieri con l'area medica che segna un incremento di oltre 700 posti letto Covid in 10 giorni. Calano invece i decessi, che segnano un -19%. 

Secondo i dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 22 giugno 2022, è risalita all'8%, nell'arco di 24 ore in Italia, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di 'area non critica' occupata da pazienti con Covid-19. Il valore era al 4% esattamente un anno fa. E' stabile invece al 2% l'occupazione delle terapie intensive, sempre nell'arco di 24 ore (un anno fa era anch'essa al 4%). E' quanto emerge dai dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 22 giugno 2022, pubblicati oggi.

Nella settimana 15-21 giugno,  il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, l'incremento percentuale dei nuovi casi di Covid-19 si registra in tutte le Regioni: dal +31,3% della Valle D'Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia. Rispetto alla settimana precedente, solo in 2 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi: Caltanissetta -10,2% e Vibo Valentia -10,2%, mentre salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento (dal +5,6% di Crotone al +131,7% di Reggio Calabria). 

La campagna vaccinale è in stallo: al 22 giugno sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui4,03 milioni attualmente vaccinabili e 2,82 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. Diminuiscono inoltre i nuovi vaccinati, che sono 2.981 rispetto ai 3.253 della settimana precedente (-8,4%). In particolare, 5,51 milioni di italiani sono senza terza dose e 4,05 milioni di fragili sono senza quarta dose. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 15-21 giugno.

La Fondazione invita dunque alla prudenza, sottolineando come abolire l'isolamento dei positivi sia "antiscientifico e rischioso per la salute pubblica". "La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 - afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti Covid.

Di conseguenza, la Fondazione invita alla cautela per almeno tre ragioni. Innanzitutto il numero dei positivi (circa 600 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile stimare l'entità di questa risalita d'inizio estate e i tempi per raggiungere il picco; infine, lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all'infezione molto estesa".

Di conseguenza, in questa fase della pandemia, avverte Gimbe, "è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all'aperto. Le Istituzioni, dal canto loro, devono potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave, aumentando la copertura con la terza dose negli over 50 e con la quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea. Last not but least, evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l'abolizione dell'isolamento per i positivi".

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