Diminuzione del dolore cronico, rigenerazione dei tessuti, riparazione delle disfunzioni cardiache: le cellule staminali rappresentano il motore rigenerativo dell'organismo, sono in grado di dare informazioni sullo stato di salute e permettono di intervenire con strumenti mirati, in quasi tutte le branche della medicina. Questo uno dei tanti temi che verranno approfonditi a ottobre, a Napoli, in occasione del Convegno della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica SIMCRI. Gli esperti sottolineano inoltre come basti un semplice prelievo di sangue per misurare il livello di staminalità e decidere se agire per favorirne l'accrescimento, anche se su questo fronte ulteriori studi sono in corso. Dalla Simcri arriva, però, anche un invito alla prudenza: è bene rivolgersi solamente a centri accreditati e diffidare di 'fake' e di chi si improvvisa in un settore che, come questo, è in forte crescita.
"Le cellule staminali hanno un ruolo centrale per la medicina rigenerativa - spiega Eugenio Caradonna, presidente SIMCRI -. Si trovano nel sangue e nei tessuti come i muscoli e sono responsabili del loro funzionamento. Incidono in modo importante sull'invecchiamento e sullo sviluppo di patologie neurodegenerative e cardiovascolari. Tenerne sotto controllo il numero, ed eventualmente intervenire per aumentarle, è l'obiettivo. Si possono migliorare le capacità ristorative dell'organismo, riparare danni muscolari e alla pelle, aiutare nel recupero dalle ustioni e persino supportare nella riabilitazione da long-Covid. E' questo l'approccio della medicina rigenerativa, che svolge un'azione di unione tra le diverse branche per migliorare la qualità di vita delle persone, con protocolli di aumento della staminalità studiati per essere impiegati dalla grave patologia fino al piccolo disturbo".
"Vari gli utilizzi - afferma Michele Angelo Farina, Presidente Onorario e Fondatore -. La dermatologia è interessata alla medicina rigenerativa per quanto riguarda le ulcere agli arti e le ustioni; la ginecologia per le patologie infiammatorie e autoimmuni; l'andrologia per le malattie del tessuto connettivo. Tra le ultime discipline che hanno trovato in questo settore, in particolare nelle staminali, un valido supporto, c'è l'algologia, che la utilizza nelle terapie del dolore. Quindi, uno degli obiettivi della Simcri è formare i giovani, per questo abbiamo dato vita a un Master in Chirurgia e medicina rigenerativa in associazione con l'Università Cattolica di Roma. Inoltre, abbiamo 12 CMR (Centri di Medicina Rigenerativa) pubblici e privati in Italia e partecipiamo alla costituzione delle linee guida per l'applicazione dei protocolli di trattamento".
Ed ancora: "Uno degli approcci riparativi del cuore si realizza proprio grazie alla medicina rigenerativa, attraverso un'azione sulle proteine elettriche che controllano il ritmo cardiaco - sottolinea Silvia Priori, membro del comitato scientifico SIMCRI e Professore Ordinario di Cardiologia presso l'Università di Pavia -. Le terapie geniche per riparare queste disfunzioni sono ancora in fase di sperimentazione, ma per ora riscontriamo buoni risultati. Speriamo nell'approvazione, a breve, del trial clinico sui pazienti presso la Food and Drug Administration americana".
La medicina rigenerativa "gioca un ruolo fondamentale anche nel trapianto di tessuti - conclude Diletta Trojan, presidente dello Young Scientific Board SIMCRI e direttrice della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV) -. In Italia FBTV è l'unica banca multitessuto che tratta nella stessa sede tessuti cardiovascolari, muscoloscheletrici, membrana amniotica, derma e tessuto adiposo: la SIMCRI ha coinvolto FBTV nelle sue attività proprio per incrementare le possibilità di studio e applicazione di tessuti nell'ambito della medicina rigenerativa. In particolare, otteniamo grandi risultati con le membrane amniotiche utilizzate moltissimo per le ustioni, ulcere e per la chiusura di ferite difficili. Come Young Scientific Board cerchiamo di coinvolgere i giovani medici nelle attività legate alla rigenerazione cellulare e dei tessuti: saranno parte importante del futuro della medicina".
La medicina rigenerativa, ha inoltre sottolineato Francesco Cognetti, Presidente di FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi), "trova applicazione anche nella prevenzione e nel trattamento di alcuni tumori. Le cellule staminali emopoietiche derivate dal sangue, ad esempio, già vengono impiegate contro gli effetti aggressivi della chemioterapia in neoplasie come linfomi e leucemia, ed hanno portato a molti benefici. Esistono anche però - spiega- cellule staminali neoplastiche, che possono essere responsabili di recidive tumorali e metastasi anche dopo mesi o anni. Ora si sta facendo ricerca e studi sono in corso: l'obiettivo è arrivare a farmaci specifici e 'personalizzati' che possano bloccare e rendere innocue tali cellule".
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