Martedì 19 Novembre 2024

Diabete:Provenza,differenze cure Regioni superabili con Pnrr

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(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Superare le differenze tra Regioni nella gestione di malattie croniche come il diabete, differenze che esistono da tempo, anche grazie a una corretta gestione delle risorse del Pnrr. Questa la visione del deputato Nicola Provenza, Componente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati e Co-Presidente Intergruppo parlamentare Cronicità, espressa oggi in occasione di una conferenza stampa su un documento di consenso per la gestione delle malattie cardiometaboliche alla Camera. "Il Piano Nazionale sulla malattia diabetica è ancora lì - ha sottolineato Provenza - a quasi dieci anni dalla sua approvazione e le Regioni lo stanno attuando in ordine sparso e con modalità diverse, mentre i dati sulla malattia diabetica e cardiometabolica in genere ci orientano a ritenere indispensabili tre punti qualificanti per il vero salto di qualità assistenziale: prevenzione, presa in carico, riduzione delle differenze tra le regioni. Per superare definitivamente queste differenze, è importante implementare correttamente le risorse del Pnrr secondo le indicazioni del Decreto Ministeriale 71/2022". "Il diabete - ha aggiunto Rossana Boldi, Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati e Presidente Intergruppo parlamentare Malattie Cerebrovascolari -può rappresentare un benchmark per riprogrammare il nostro Sistema Sanitario, nel senso di trattare non tanto e non solo la malattia, ma il paziente, che quasi sempre è pluripatologico. Una nuovo approccio dell'Ssn poi- ha concluso Boldi - deve consolidare le lezioni che abbiamo appreso durante la pandemia di COVID-19, radicando la consapevolezza che le innovazioni, come la telemedicina, la telediagnosi, il teleconsulto e da ultimo anche le terapie digitali, sono indispensabili per gestire i pazienti affetti da patologie croniche, anche multiple, e garantire un accesso equo alla diagnosi, al monitoraggio e alla terapia del maggior numero possibile di pazienti e realizzerebbe appieno il concetto di casa come primo luogo di cura". (ANSA).
   

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