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Nel 2021 -1,8% donatori sangue rispetto a 2019, effetto Covid

Il Covid affonda ancora la raccolta di sangue e plasma. Nel 2021 i donatori in Italia sono stati 1.653.268, in ripresa rispetto all'anno dello scoppio dell'emergenza, ma ancora inferiore rispetto al periodo pre-pandemico con il -1,8% in confronto al 2019. E' il quadro che emerge dai dati consolidati delle attività 2021 diffusi dal Centro Nazionale Sangue in vista del 14 giugno, data in cui ricorre il World Blood Donor Day.
I dati confermano una lieve tendenza al ribasso che dura ormai da circa dieci anni. Rispetto al 2012, infatti, la popolazione dei donatori è diminuita di circa il 5% e se, nei 5 anni pre-Covid, il dato era stato sostanzialmente stabile, il diffondersi della pandemia di SARS-CoV-2 ha colpito duramente il sistema trasfusionale.

L'autosufficienza per quel che riguarda la raccolta di globuli rossi, nel 2021, è stata comunque raggiunta. Mentre per soddisfare il fabbisogno nazionale di medicinali plasmaderivati, si è stati costretti a ricorrere al mercato internazionale, segnato dal rincaro dei prezzi. "Dopo due anni e mezzo di pandemia il conto da pagare è ancora salato - ha commentato il direttore del Cns Vincenzo De Angelis - Bisogna ringraziare i donatori che con la loro generosità garantiscono il funzionamento di un sistema basato sui criteri di una donazione sicura, volontaria, anonima, periodica e non remunerata".

"Tra le sfide da superare - commenta Gianpietro Briola, presidente nazionale di Avis e coordinatore Civis (Coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue) - il raggiungimento dei livelli pre-pandemia e l'incremento dell'indice di donazione individuale, fermo all'1,6%. Basta poco per compiere questo gesto di generosità almeno 2 volte l'anno, possibilmente alternando sangue e plasma".
   

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