Quella di finire su una sedia a rotelle è una delle prime paure con cui, chi riceve una diagnosi di sclerosi multipla, deve fare i conti. Proprio la weehlchair però diventa il simbolo, non di sogni interrotti, ma di sogni da realizzare. Questo il messaggio di Willchair, il progetto lanciato da Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e Novartis, in occasione della settimana mondiale dedicata a questa malattia, che viene diagnosticata ogni anni a 3.600 giovani tra i 20 e i 40 anni. La ricerca clinica su questa malattia neurologica degenerativa ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, permettendo di far arrivare ai pazienti terapie che rallentano la progressione della malattia, al punto che oggi il 75% delle persone con sclerosi multipla non ha bisogno di una sedia a rotelle nell'arco della vita. Eppure, proprio a questo pensavano Arianna e Daniela quando, rispettivamente 3 e 10 anni fa, hanno ricevuto la diagnosi.
Oggi entrambe vedono il mondo con occhi diversi. Vivono la loro vita gomito a gomito con la sclerosi multipla, ma questo non ha loro impedito di realizzarsi e continuare a inseguire progetti e sogni. "Reimmaginare il futuro oltre la sclerosi multipla" è il messaggio che Arianna e Daniela vogliono dare a tutti quei ragazzi a cui crolla il mondo addosso dopo la diagnosi, per far capire loro che oggi si può vivere oltre i limiti imposti dalla malattia. Il simbolo di questo salto di prospettiva è riassunto nella Willchair, la sedia a rotelle (wheelchair), creata dal giovane designer Derek Castiglioni insieme ad altri pazienti. L'iniziativa è stata realizzata nell'ambito del progetto Scacco Matto, nata per sostenere le persone che convivono con la sclerosi multipla, per incoraggiarle a mettere a segno la mossa vincente per riprendersi quegli spazi che temono perduti.