(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Lo sport ha moltissimi benefici, ma puo' anche far male. Sotto forma di lesioni, traumi, che possono avere strascichi anche volta passata la fase acuta. Gioie e dolori, insomma, si uniscono negli amanti dell'attività sportiva. È proprio questo il punto di vista da cui parte il volume "Quando lo sport fa male', della casa editrice Vallecchi Firenze, nelle librerie e sugli store dal 1 giugno. Da un lato praticare attività sportiva può aiutare a dimagrire, contrastare l'obesità, migliorare il metabolismo, ridurre il rischio di ammalarsi di diabete, osteoporosi, malattie cardiovascolari e può allungare la vita. Nei bambini e adolescenti stimola un armonico sviluppo e la coordinazione motoria. È formativo per il carattere, previene i comportamenti a rischio. Ma può anche avere risvolti negativi: il professionista e l'amatore, specie se agonista, per gli elevati sovraccarichi funzionali hanno un alto rischio di traumi e lesioni muscoloscheletriche, che nel tempo possono portare allo sviluppo di malattie invalidanti come l'artrosi. L'autore Umberto Ferro, medico che per 40 anni ha esercitato la professione negli ospedali della Versilia di Viareggio, Camaiore e Ospedale Unico e attualmente lavora alla Casa di Cura Santa Zita di Lucca, ha avuto un rapporto d'amore intenso e spesso ossessivo con gli sport praticati (calcio, pallacanestro, tennis, sci, corsa, equitazione, golf, nuoto, pesca subacquea, diving). Ripercorre, anche con ironia, le tappe della sua vita, analizzando i benefici e soprattutto i danni che questi possono provocare. " Ho il fisico usurato, consumato dagli sport che ho praticato per tutta la vita, alcuni a livello agonistico, con impegno e assiduità quasi maniacali-premette l'autore in apertura del volume- in certi momenti della mia vita lo sport è stato un'ossessione, una vera e propria tossicodipendenza. Chi pratica sport con perseveranza conosce quello stato di benessere, leggerezza, a volte di potenza che si prova dopo l'attività fisica. Un benessere reso possibile da alcuni ormoni che si liberano nel nostro organismo.
Non esagero nel definirmi un drogato di sport. Come tutte le tossicodipendenze, che prima o poi presentano il conto, anche lo sport presenterà il suo soprattutto se praticato smodatamente".
(ANSA).
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