Torna a crescere il numero di fumatori in Italia: sono circa 800mila in più rispetto al 2019. È il primo incremento significativo dal 2006 e riguarda sia uomini che donne. Non solo. È triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato. È la fotografia scattata dal report dell'Istituto superiore di sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall'Oms, che si celebra il 31 maggio. Quasi un italiano su quattro (il 24,2%) è un fumatore: una percentuale che non veniva registrata dal 2006. Nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, la percentuale di fumatori era del 22%.
"L'aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto", dichiara Silvio Brusaferro, presidente dell'istituto superiore di sanità (Iss).
Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, rileva l'Istituto superiore di sanità (Iss), non viene invece confermato nel 2022: quest'anno si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi. Chi fuma sigarette a tabacco riscaldato è aumentato al 3,3%: il triplo rispetto al 1,1% del 2019. Inoltre, più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. Per questo, il tema proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata mondiale senza tabacco di domani, è focalizzato sull'impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. La campagna, sottolinea l'Iss, "mira a evidenziare gli sforzi dell'industria del tabacco per 'apparire ecosostenibile' e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell'ambiente".
CRESCONO I FUMATORI DI SIGARETTE ELETTRONICHE
Dal report emerge anche l'aumentano degli utilizzatori di sigarette elettroniche, che nella grande maggioranza sono 'fumatori duali': l'81,9% di chi usa una e-cig, fuma anche sigarette tradizionali. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l'e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali. In Italia, rileva l'Iss, gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, quasi 1.200.000 di persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). Anche l'incremento dei nuovi prodotti del tabacco, sottolinea l'Iss nel report, ha contribuito ha modificare il trend degli anni precedenti. "Il dato di quest'anno - afferma Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS - ci conferma come la pandemia abbia significativamente influenzato le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina degli italiani. I nuovi prodotti del tabacco e le sigarette elettroniche si sono aggiunti al consumo delle sigarette tradizionali e i loro utilizzatori infatti sono quasi esclusivamente consumatori duali. La falsa percezione di consumare prodotti meno o addirittura non nocivi per la salute e il sentirsi autorizzati ad utilizzarli in ogni luogo, in deroga alla legge Sirchia, stanno certamente incidendo sull'aumento del loro consumo".
VIETATO FUMARE NEI LUOGHI PUBBLICI
Aumenta infatti la confidenza dei fumatori di sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato, di usare questi prodotti in luoghi pubblici come mezzi di trasporto (pubblici e privati), locali, bar. Nel 2019 chi si sentiva libero di fumare sigarette elettroniche in luoghi pubblici era il 62,6%: oggi è il 66,8%. Per quanto riguarda i fumatori di sigarette a tabacco riscaldato il 62% nel 2019 avrebbe fumato in luoghi pubblici, oggi, tre anni dopo, sono il 74% dei consumatori. "Gli incrementi percentuali - rileva l'Iss- registrati nel 2022 degli utilizzatori di entrambe le tipologie di prodotti disposti a trasgredire i divieti di fumo, mandano un ulteriore chiaro segnale di allerta nei confronti di una legislazione ancora troppo fragile nei confronti dei prodotti diversi dalla sigaretta tradizionale". Dopo oltre 15 anni dall'entrata in vigore della legge antifumo (legge Sirchia), "il rispetto del divieto di fumo nei luoghi chiusi è diventato un comportamento adottato nella maggior parte dei casi e in tutta Italia con un sostanziale rispetto della legge", scrive l'Iss in una nota. "Purtroppo l'introduzione sul mercato di prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale (e-cig e sigarette a tabacco riscaldato) ed una legislazione non ancora adeguata ai nuovi scenari del mercato di questi prodotti, stanno rimettendo in discussione l'educazione al comportamento rispettoso nei confronti dei non fumatori", sottolinea l'Istituto superiore di Sanità.
IN CALO I CENTRI ANTIFUMO
Sono attualmente 223 i centri Antifumo su tutto il territorio nazionale. È il dato che emerge dall'ultimo censimento effettuato dall'Iss e aggiornato a maggio 2022. "Continua il trend in diminuzione del numero dei Centri Antifumo attivi in Italia: erano infatti 268 nel 2021 e 292 nel 2019", sottolinea l'Istituto. La distribuzione dei Centri Antifumo, poi, non è omogenea sul territorio nazionale: il 61% dei servizi si colloca al Nord, il 17% al Centro e il 22% al Sud e nelle Isole. Nel report Iss pubblicato alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall'Oms, l'Iss ricorda le iniziative messe in campo per aiutare i cittadini a smettere di fumare: la piattaforma online 'Smettodifumare' offre la mappa geolocalizzata dei Centri Antifumo presenti sul territorio nazionale, fornendo indicazioni per raggiungerli. Dall'inizio della sua attività nel 2000, il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088 ha preso in carico oltre 98.000 telefonate e nell'ultimo anno (1 maggio 2021- 30 aprile 2022) sono arrivate al servizio oltre 8.500 telefonate. Le chiamate arrivano di più dal Nord (40% del totale) poi dal Sud e dalle Isole (37%), ed infine dal Centro del Paese (23%). Chi telefona, rende noto l'Iss, è quasi sempre un fumatore (92%), ma non mancano le chiamate di familiari e amici che chiedono aiuto per far smettere di fumare i propri cari (7%). I fumatori che contattano il Servizio per il 65% sono maschi e per il 35% sono femmine e sono distribuiti in modo piuttosto omogeneo nelle diverse classi d'età.