Oltre un centro per sclerosi multipla su due ha ridotto i servizi durante la pandemia Covid e il 40% indica di avere ancora arretrato di prestazioni da smaltire, incluse quelle per l'avvio di terapie. In particolare, l'86,7% dei centri ha ridotto le visite neurologiche di controllo a fronte di una carenza di organico: carenza che oggi fa sì che nei centri di grandi dimensioni sia prevista la presenza, in media, di un neurologo ogni 466 pazienti e di un infermiere ogni 482 pazienti. Lo indicano i dati del Barometro 2022 presentato oggi dall'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) alla Camera dei Deputati, in occasione della giornata mondiale dedicata alla malattia. Il Barometro è frutto di un percorso di analisi di oltre 4.000 contributi, 250 confronti con referenti istituzionali, 130.000 interazioni condotte durante l'ultimo anno attraverso la campagna #1000azionioltrelaSM. Durante l'anno scorso, la pandemia ha esacerbato la distanza non solo tra persone con sclerosi multipla e i punti di riferimento sanitari, determinando forte arretrato di prestazioni. La quasi totalità dei centri, 9 su 10, ha avviato modalità di gestione dei pazienti a distanza, ma solo un centro su 2 effettua visite a distanza. Mentre un centro su 2 segnala difficoltà di gestione dei dati e telemedicina per carenza di dotazioni informatiche e infrastrutture. La presentazione dei dati del Barometro è accompagnata dal lancio dell'Agenda della Sclerosi Multipla e patologie correlate 2025 - roadmap di proposte concrete, per migliorare i servizi di cura, l'inclusione sociale e la ricerca scientifica in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e le priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza.