"Ho avuto notizia di un sesto caso di vaiolo da scimmie preso in carico dall'Istituto Spallanzani con un link di ritorno dalle Canarie. Attualmente sono quattro i ricoverati tutti in buone condizioni cliniche. Uno è seguito a domicilio. L'altro è il caso toscano. Prosegue l'indagine epidemiologica. Nessun allarme, ma il sistema di sorveglianza infettivologica è in stato di massima attenzione". Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
"La situazione non è così preoccupante anche se, bisogna stare attenti e capire da dove il vaiolo delle scimmie è partito, dove si è diffuso e come limitare, tracciando i contatti, una ulteriore diffusione. Certo non è un virus che si candida a generare una pandemia come quella da coronavirus". Lo ha spiegato ad Agorà, su Rai 3, Massimo Galli, professore di malattie infettive presso l'Università Statale di Milano.
E' un virus a Dna, ha precisato, che ha "una modalità di diffusione efficace ma non per via aerea, ovvero non tramite goccioline da starnuto, c'è bisogno di un contatto più stretto, anche tramite saliva". La contagiosità "non è bassa" e "si diffonde con efficienza ma non tanto come coronavirus e virus influenzali". Quanto all'allarme per i rapporti tra omosessuali, Galli afferma: "togliamoci dalla testa l'idea fasulla che si tratti di una peste gay". Rispetto allo spillover o passaggio da animale a uomo, "quasi certamente i serbatoi potrebbero esser stati alcuni tipi di scoiattoli o alcuni tipi di ratti".