(ANSA) - PERUGIA, 23 MAG - Per due giorni oltre 360 specializzandi in medicina di emergenza-urgenza di 36 Università italiane si sono ritrovati ad Assisi per una serie di incontri di aggiornamento frontali ma anche di attività pratiche in dieci stand allestiti appositamente con l'obiettivo di fare loro sperimentare manovre come intubare o praticare la rianimazione.
"Si sta lavorando per creare un esercito di professionisti preparati e motivati. Che veda l'emergenza-urgenza come un obiettivo e non un ripiego" ha detto al termine dei lavori il professor Giancarlo Agnelli, coordinatore nazionale della Conferenza permanente nella quale sono riunite le Scuole. "Siamo impegnati per rivitalizzare questo ambito" ha aggiunto parlando con l'ANSA.
Il 70 per cento dei partecipanti sono state donne. "Ho visto persone molto motivate e preparate che vogliono lavorare nel mondo dell'emergenza-urgenza" ha spiegato ancora il professor Agnelli, docente di Medicina interna all'Università degli Studi di Perugia.
Il coordinamento tra le Scuole di specializzazione è nato 12 anni fa. Il congresso di Assisi si è diviso tra il teatro Lyrick, per le lezioni frontali, e il vicino palaeventi, per le attività pratiche. Tra i temi trattati spazio ovviamente all'emergenza Covid con le novità legate alla gestione dei pazienti affetti dal virus. "Con la pandemia - ha sottolineato il professor Agnelli - è emersa con ancora maggiore evidenza l'importanza del pronto soccorso e più in generale dell'emergenza-urgenza. L'obiettivo è di formare un medico ancora più preparato e coscienzioso, per rivitalizzare questo ambito. Certo - ha concluso il professor Agnelli - il percorso di preparazione dello specialista dura cinque anni ed è quindi irrealistico aspettarsi risultati nell'immediato". (ANSA).