Il diabete insulino-dipendente (o di tipo 1) può essere gestito in automatico grazie a un algoritmo intelligente capace di apprendere dall'esperienza e a un sistema che inietta insulina al bisogno, prevenendo iper- e soprattutto ipoglicemie. Si tratta del nuovo sistema disponibile ora in Italia e presentato nel corso dell'incontro virtuale "Da Roche Diabetes Care un nuovo passo verso il futuro". Chiamato DBLG1 System, il dispositivo è in grado di somministrare autonomamente i corretti quantitativi di insulina aiutando il paziente a stare più a lungo in un range glicemico ottimale.
Il sistema si basa su un algoritmo che auto-apprende, un microinfusore (Accu-Chek Insight) dall'elevata accuratezza di erogazione e un sensore (Dexcom G6) in grado di misurare ogni 5 minuti i livelli di glicemia, dall'algoritmo DBLG1 inserito in un dispositivo portatile, spiega Serena Ferrari, Marketing Director Roche Diabetes Care Italy. DBLG1 System ha dimostrato di aumentare il tempo che una persona con diabete rimane nel range glicemico corretto, rispetto ad un sistema senza questo tipo di algoritmo, promettendo un significativo miglioramento della qualità di vita.
L'algoritmo è dotato di un sistema di machine learning, ovvero che impara dagli eventi che ricorrono ad esempio in concomitanza dei pasti e dell'attività fisica e che gli permette di prevedere l'andamento glicemico suggerendo le dovute correzioni di insulina". Il suo punto di forza è proprio la capacità di autoapprendimento, per cui l'algoritmo impara presto a conoscere il paziente e a calibrare la somministrazione dell'ormone sulla base di eventi ricorrenti nella sua vita quotidiana, come i pasti o l'attività fisica svolta normalmente.
"Questi sistemi segnano un importante passo avanti nell'evoluzione verso il pancreas artificiale, permettendo l'erogazione automatica di insulina giorno e notte, in risposta ai valori glicemici riscontrati dal sensore, con la richiesta di intervento del paziente solo al momento del pasto, quando deve inserire la quantità di carboidrati programmata. Da un punto di vista clinico, questi sistemi, basati sull'utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, permettono di mantenere il paziente più a lungo all'interno del range glicemico considerato come obiettivo, di ridurre la variabilità glicemica e, soprattutto, le ipoglicemie. Per una persona con diabete questo vuol dire migliorare la qualità di vita, sia per il minor rischio di ipoglicemia sia per una riduzione del peso che comporta la gestione della propria malattia, ma nel lungo termine implica anche una riduzione del rischio di complicanze grazie al miglior compenso metabolico", spiega Paola Ponzani, Dirigente Medico Responsabile della SSD Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL 4 Chiavarese (GE).
Il sistema, oltre ad essere personalizzabile attraverso parametri individuati insieme al proprio medico, permette di trasmettere e memorizzare le misurazioni effettuate, sulla piattaforma web YourLoops, dove sia il medico sia il paziente possono visualizzare i dati, permettendo così un'ottimizzazione dei tempi di visita e la possibilità di gestione del paziente da remoto.
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