Sabato 27 Aprile 2024

Coronavirus, ora il virus è in Italia, quarto paese in Europa

La conferenza stampa in Regione Lombardia - © ANSA
Thirty-nine dutch citizens repatriated from Cambodia - © ANSA
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L’ospedale di Codogno - © ANSA
Coronavirus, il vademecum - © ANSA
Codogno - © ANSA
Coronavirus, vertice alla Protezione Civile Uff. stampa Palazzo Chigi - © ANSA
L’esterno dell’ospedale di Codogno - © ANSA
L’esterno dell’ospedale di Codogno - © ANSA
Coronavirus in Italy - © ANSA
Il dipartimento della Protezione Civile fa il punto sui primi contagi in Italia - © ANSA
L’ospedale di Codogno - © ANSA
CORONAVIRUS - © ANSA
La conferenza stampa in Regione Lombardia - © ANSA
Coronavirus, la riunione alla Protezione civile - © ANSA
La conferenza stampa in Regione Lombardia - © ANSA
Infermieri all’ospedale di Codogno - © ANSA
Coronavirus screening measures in Basra - © ANSA
Coronavirus: il nome della vittima - © ANSA
La conferenza stampa in Regione Lombardia - © ANSA
Passengers disembark cruise ship in Japan after quarantine period expires - © ANSA
Operatori sanitari (foto archivio) - © ANSA
Il pullman che ha trasportato alla Cecchignola gli italiani arrivati dal Giappone - © ANSA
L’esterno dell’ospedale di Codogno - © ANSA
La conferenza stampa in Regione Lombardia - © ANSA
Un medico operativo contro il coronavirus - © ANSA
Italian tourists from Diamond Cruise arrive at Cecchignola - © ANSA
Coronavirus:Lodi;altri due contagiati, una la moglie - © ANSA

Casi locali segnalati già in Germania, Francia e Gran Bretagna
L'Italia è il quarto paese sul territorio europeo, se si considera anche la Gran Bretagna, ad avere una trasmissione locale del Sars-CoV-2. Lo scrive il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) nell'ultimo risk assessment, secondo cui il rischio di contagio rimane comunque basso.

I CASI IMPORTATI IN EUROPA: al 20 febbraio la Germania aveva notificato 16 casi, di cui due importati e il resto secondari; i casi importati sono tutti riconducibili ad un dipendente della casa automobilistica Webasto, in Baviera, a sua volta contagiato da una dirigente cinese in viaggio d'affari; la Francia 12 (5 importati, 7 secondari e un morto); la Gran Bretagna 9 (di cui uno solo importato); l'Italia 3 (i due turisti cinesi e l'italiano rientrato da Wuhan che oggi è stato dichiarato guarito) ai quali si aggiungono i 16 casi di oggi tra Lombardia e Veneto e per i quali si attendono i test definitivi; la Spagna 2; Belgio, Finlandia e Svezia uno.

IL RISCHIO RIMANE BASSO "Il rischio di infezione da Sars-CoV-2 per le persone in Ue e Gran Bretagna è considerato basso - scrivono gli esperti nell'ultimo 'risk assessment' -. Questo giudizio si basa su due fattori: visto che tutti i casi riportati in Ue hanno un'origine epidemiologica chiaramente definita, la probabilità di trasmissione è considerata molto bassa. Tuttavia l'impatto di una o più infezioni che dovessero dar vita a una trasmissione sostenuta potrebbe essere da moderato ad alto, soprattutto per gli anziani con altre malattie preesistenti, visto che gli esiti sono più gravi per questa categoria di persone".

NEL MONDO IL 55% DEI CASI È A TRASMISSIONE LOCALE Secondo una elaborazione della Fondazione Gimbe su dati Oms al 19 febbraio il 55% casi (299/382) confermati negli altri paesi non ha storia di viaggi in Cina. Negli Usa ad esempio sono 2 su 15, in Canada ce n'è uno su cui sono ancora in corso le indagini, mentre in Corea del Sud su 104 totali sono 72.

IL SISTEMA GLOBALE DI SORVEGLIANZA a seguito dell'epidemia l'Oms ha messo in piedi il Global Surveillance System, una struttura dedicata a raccogliere le informazioni sulle nuove infezioni in tempo reale. "Secondo l'International Health Regulations (Ihr) del 2005 tutti gli stati membri devono riportare immediatamente ogni caso confermato di Covid-19 e, entro 48 ore, fornire informazioni sulla storia clinica, epidemiologica e di viaggio con un modello standardizzato.

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