Lunedì 06 Maggio 2024

Tumori, un migliaio d'italiani iscritti all'anagrafe mondiale

Fabian Calvo del Cancer Research in France and Eu al San Raffaele di Milano - © ANSA
Ruggero De Maria, presidente ACC - © ANSA
Il tavolo di lavoro al San Raffaele di Milano - © ANSA
Fabian Calvo del Cancer Research in France and Eu al San Raffaele di Milano - © ANSA
Fabian Calvo del Cancer Research in France and Eu - © ANSA
Pier Giuseppe Pelicci di Towards ACC 2.0 al San Raffaele di Milano - © ANSA
Fabian Calvo del Cancer Research in France and Eu al San Raffaele - © ANSA
Pier Giuseppe Pelicci di Towards ACC 2.0 al San Raffaele di Milano - © ANSA
Il tavolo di lavoro al San Raffaele di Milano - © ANSA
Ruggero De Maria, presidente ACC - © ANSA

MILANO - Sono già un migliaio gli italiani registrati nell'anagrafe mondiale dei tumori, una rete che nel giro di tre anni permetterà di confrontare la carta identità molecolare di ogni singolo paziente con le altre centinaia di migliaia registrate nel mondo, per avere terapie sempre più mirate. A fare il punto è Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico di Alleanza contro il cancro (Acc), la più grande rete di ricerca oncologica italiana, riunita all'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano per il suo terzo meeting annuale dedicato alle 'Nuove tecnologie e strategie per combattere il cancro'.

"Negi ultimi due anni abbiamo gettato le basi per realizzare il Progetto nazionale di oncologia personalizzata", spiega Pelicci. "Il nostro obiettivo è quella di ricostruire il profilo molecolare di ogni paziente, per poi creare una sorta di copia digitale del tumore da confrontare con quelle di altri pazienti di tutto il mondo. Ad oggi sono già 15.000 quelli profilati, ma nei prossimi tre anni diventeranno centinaia di migliaia". Per condividere queste informazioni "si sta creando una rete fra le istituzioni di eccellenza mondiali, una sorta di sacra alleanza della conoscenza", continua Pelicci. "Anche noi in Italia stiamo contribuendo a questo Internet dei genomi con il profilo di un migliaio di pazienti: i loro dati, che ammontano già a quasi un milione di gigabyte, sono conservati in un grande data center presso il Cineca di Bologna". Grande attenzione viene posta anche al delicato equilibrio tra la privacy dei pazienti e la condivisione della conoscenza, fondamentale per il progresso scientifico. "Per questo - ricorda Pelicci - l'Europa ha messo a punto una legge molto avanzata che è già operativa. Inoltre in Italia, grazie alla sensibilità del ministero, abbiamo appena formato una commissione molto autorevole che entro marzo elaborerà le linee guida che permetteranno di implementare la condivisione dei dati fra tutti gli istituti di ricerca".

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