Questo contenuto è stato realizzato in collaborazione con Edgemony. C’è chi ha “sognato” il digitale fin dall’era analogica, chi c’ha visto lungo fin dalla nascita delle prime pagine web, quando a parlare di Internet erano soltanto “pochi eletti”, e che, oggi, si ritrova con un e-commerce che fattura 25 milioni di euro, raggiungendo oltre 150 Paesi del mondo e con servizi customer care in Russia, Cina e Medio Oriente. Parliamo di Giglio.com, il brand palermitano orgogliosamente “Made in Mediterraneo” che ha scelto, fin dalla sua nascita, di puntare sull’innovazione tecnologica e sulla potenzialità offerte dal digital. L’azienda, condotta dalla famiglia Giglio di generazione in generazione, è uno dei marchi con sede a Palermo più famosi e conosciuti in tutto il mondo. Un brand 100% analogico, nato dallo spin-off “delle vetrine”, dalla strada e dalle botteghe dei sarti, che ha saputo cavalcare sapientemente l’evoluzione digitale. “L’azienda dei nostri negozi fisici - racconta Giuseppe Giglio, CEO del brand Giglio.com - ha radici molto profonde nella storia. E’ nata a cavallo tra le 2 guerre, quando i prodotti confezionati non esistevano ancora e tutto veniva cucito dai sarti. Se penso a dove ci troviamo oggi, mi sembra di parlare di un’era geologica fa, eppure ce l’abbiamo fatta”. Giuseppe Giglio, appena laureato, sognava un mondo diverso rispetto a quello che la semplice vetrina riusciva ad offrire ai clienti. “Mi sono innamorato del digital e di Internet - continua -. Parliamo dei primi anni ‘90, quando ancora era tutto molto nebuloso. Non esisteva PayPal nè Ebay, Amazon era nato da poco, usavamo ancora i walkman, eppure il mondo dell’e-commerce cominciava già a farsi strada”. Un amore per il digital nato per “legittima difesa”. “L’azienda di famiglia doveva continuare, puntando soprattutto sulle nuove generazioni. I negozi si andavano sempre più affermando, ma guardavo a un futuro fatto non solo di botteghe fisiche, ma molto più ampio. E’ stata quella mia fortuna. Ho avuto modo di conoscere e di apprezzare le potenzialità di internet e del digital con grande anticipo rispetto agli altri”. E’ questo che permette a Giuseppe Giglio di vivere, oggi, un’azienda interamente online che è cresciuta - slegata dalla fisicità dei negozi - in maniera significativa e che non intende fermarsi, neanche nei momenti di crisi economica e sanitaria come quello che stiamo vivendo.
L’importanza di investire nel digital per i brand di moda
Ma investire su un sito o su un e-commerce e fermarsi lì non basta. “Il web non deve essere approcciato come un’ancora di salvataggio, ma come un lavoro vero e proprio, con la stessa serietà e lo stesso budget che utilizzeremmo per il negozio fisico”, continua Giglio, che ha lavorato molto per dare forma a un team digital formato da persone con “competenze straordinarie” e professionalità sempre più richieste dal mercato.
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Ma la competizione tra i brand di moda - soprattutto online - oggi è fortissima. Uno scenario in continua evoluzione, un treno che le imprese (e i professionisti) non possono permettersi di perdere. “Fino a 10-15 anni fa Internet lasciava ancora spazio permettendo alle aziende di posizionarsi in un mercato e avere successo - aggiunge Giglio -. Oggi le imprese non possono non aprirsi al digitale. Fare web è una professione, un lavoro. Non una ciambella di salvataggio in un mercato in cui sei già naufrago”.
Gen Z e Millennials: com’è cambiato il processo di acquisto con i social
Investire sul digital e sull’innovazione significa anche confrontarsi con le nuove generazioni, le cosiddette Gen Z e i Millennials, il cui paradigma di acquisto si è completamente modificato negli ultimi anni. Ma non solo: a essere cambiato è soprattutto la costruzione del desiderio e del bisogno di acquisto, soprattutto quando parliamo di brand di moda di lusso. “Oggi i modelli utilizzati sono molto più invasivi - sottolinea Giglio -. Le nuove generazioni si rapportano con i prodotti in maniera completamente diversa. Viviamo in un’era in cui la socialità viene esasperata, ma che possiamo sfruttare positivamente a nostro vantaggio per arrivare in modo capillare e velocissimo a un pubblico molto più ampio”. Pensiamo a come è cambiato il desiderio di acquisto: vent’anni fa si sfogliavano le riviste di moda, si giravano i negozi per cercare quell’abito che aveva colpito sulla rivista patinata di turno; difficilmente si trovava e - alle volte - si restava anche delusi. Oggi siamo a “un click” dall’acquisto e dal nostro desiderio. I social, in particolare, sono in grado non solo di individuare un desiderio e di soddisfarlo, ma anche di crearlo da zero. “Giglio.com cerca di sfruttare le competenze e le capacità che abbiamo sviluppato in questi anni per individuare i clienti in target e indirizzarli verso i prodotti che, a nostro giudizio, sono i più adatti a loro. Lavoriamo per migliorarci sempre di più, ma siamo certi di essere sulla strada giusta”, conclude.