Una Ferrari che vince subito e scrive la storia facendo parlare di sè tutto il mondo e allo stesso tempo dimenticare almeno per una domenica l'altra Rossa, quella della Formula 1, che da 16 anni non riesce a trionfare nel Mondiale. Destini e situazioni diverse di un mito che, quando vince, riesce sempre a stupire e innamorare anche lontano dal più acclamato Circus della regina delle velocità. E' la magia della 24 Ore di Le Mans, una corsa leggendaria che nel connubio col Cavallino Rampante ha scritto una pagina dei motori sensazionale che nessuno dimenticherà perché 'stampata' proprio nell'anno del Centenario. Merito di una Hypercar azzeccatissima, la 499P n.51, guidata dal trio Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi per ben 342 giri sul tracciato francese.
Un risultato storico al rientro nella top class, dopo mezzo secolo di assenza, per la Ferrari che ha riempito le pagine dei giornali italiani e internazionali a partire dal francese 'L'Equipe', secondo cui "è stata una corsa folle, con colpi di scena a ripetizione mantenendo le attese dell 'edizione del centenario. E la Ferrari ha schiacciato proprio sul finire della gara la Toyota, cinque volte campione in carica".
Il tutto grazie al progetto Hypercar voluto fortemente dal presidente della casa di Maranello, John Elkann, e dal responsabile Antonello Coletta insieme al 'padre' della 499P Ferdinando Cannizzo che hanno plasmato in meno di un anno una squadra capace di centrare subito la pole position e il podio al ritorno nella top class del Mondiale Endurance WEC, a Sebring, in Florida, lo scorso marzo. E tre mesi dopo ecco arrivare il successo più ambito, una vittoria prestigiosa che riporta i riflettori sulla scuderia di Maranello dando ancora una volta grande lustro ad un brand leggendario. "È emozionante, è una sensazione difficile da descrivere. Non mi riferisco soltanto al risultato, ma considero il lavoro svolto in questi due anni intensi. Siamo cresciuti come squadra e abbiamo imparato a fidarci gli uni degli altri. Siamo partiti da zero - spiega Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars - e siamo arrivati fino a qui. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Non mi sarei aspettato una vittoria, anche se abbiamo lavorato con una concentrazione e una determinazione incredibili. È stato faticoso per tutti, dedicando tanto tempo al progetto e per questo dobbiamo ringraziare le nostre famiglie. Eravamo consapevoli che si trattava della prima volta e che non sarebbe stato facile arrivare al traguardo con due vetture. Però, di ora in ora, la fiducia cresceva, e quello che avevamo pensato, studiato e programmato si è avverato".
Grazie anche all'ex Formula 1 Antonio Giovinazzi tra i tre piloti alla guida della 499P #51: "Per me e Alessandro è una sensazione ancora più speciale. Abbiamo guidato questa vettura per la prima volta lo scorso luglio, quindi aver raggiunto questo risultato, pole e vittoria, dopo poco meno di un anno, è senza dubbio fantastico. Non era affatto scontato che ce l'avremmo fatta, ma tutta la squadra e i miei compagni hanno fatto un ottimo lavoro, ed eccoci qui oggi. Grazie alla Ferrari, che ha reso possibile tutto questo. Siamo tornati a vincere dopo 50 anni e dobbiamo essere molto orgogliosi".
Lo stesso orgoglio provato da Antonello Coletta, Global Head of Endurance e Corse Clienti: "È stata una giornata fantastica quella a Le Mans, storica ed epocale in cui la Ferrari dopo 58 anni è tornata a vincere la classifica assoluta della 24 Ore.
Più di 350 mila persone sono state assiepate a vedere le 61 macchine, con i brand più importanti al mondo ed è anche per questo che siamo molto orgogliosi di aver vinto la classe principale. Tra l'altro con i piloti".