"Bollette in aumento, incassi fermi, clientela in calo: è la tempesta perfetta che stanno vivendo i benzinai da quando il prezzo dell'energia è salito alle stelle". A lanciare l'allarme è la Faib-Confesercenti, la federazione dei gestori. L'aumento medio delle bollette è del 135%: in un anno sarebbero 10.000 euro in più per ciascun un impianto. I benzinai minacciano la chiusura notturna dei self service.
"Il rialzo generalizzato dei costi energetici ha influito anche sui prezzo dei carburanti, ma per noi c'è un puro e semplice aumento dei costi. Il nostro margine, infatti, è fisso: sono circa 3 centesimi e mezzo al litro, qualunque sia il costo di benzina e gasolio. Siamo l'unica categoria di commercianti che non può traslare, neppure in parte, sui consumatori i maggiori costi delle merci. Ma i consumatori non sono tenuti a saperlo e quindi danno la colpa a noi".
Si va dal raddoppio dei costi per una piccola area di servizio che tratti solo carburanti ad aumenti di gran lunga maggiori nel caso in cui l'impianto sia più grande o vi siano anche l'autolavaggio o l'attività di cambio gomme; senza contare le aree di servizio che abbiano anche il bar, perché in quel caso i costi dell'esercizio salgono ancora di più.
Particolarmente gravoso l'obbligo delle aperture notturne: "Illuminare i piazzali di notte è uno dei nostri costi più significativi. Eppure non possiamo non tenere aperto, sia per ragioni di sicurezza (rifornimenti in emergenza, come ad esempio per le ambulanze, che fanno benissimo a protestare per l'aumento dei loro costi), sia per i self-service. Ma gli incassi non coprono neppure le spese: lavoriamo in perdita. Saremo costretti a interrompere il servizio notturno".
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