Quella Ferrari F119, come i terreni e gli immobili di sua proprietà sparsi nel centro dell'Irpinia, rappresentavano un ostacolo per il conseguimento del reddito di cittadinanza e, quindi, per aggirare l'ostacolo, si è sfilato dal suo facoltoso nucleo familiare per crearne un altro, autonomo, composto solo dalla sua persona, che gli ha consentito di ottenere il sussidio. A scovare il truffatore dello Stato, un facoltoso 70enne, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Avellino, nell'ambito della maxi operazione che ha interessato ben cinque regioni del Sud Italia (Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata) e fatto emergere quasi 5 mila posizioni irregolari. I militari hanno messo fine all'ingiustizia e revocato il beneficio all'uomo, al quale ora gli inquirenti contestano, come agli altri soggetti individuati, il reato di truffa. Il bolide, immatricolato agli inizi degli anni '90, è risultato intestato a suo figlio. Lui è sposato con un funzionario comunale, che non risulta indagato. Secondo le norme vigenti, per il conseguimento del Reddito si devono menzionare tutti i beni di cui si è proprietari. E, proprio per ovviare a questo "intoppo", l'uomo, appartenente a una facoltosa famiglia avellinese, ha deciso di prendere la residenza in un'abitazione diversa da quella della sua famiglia e di risultare, così, agli occhi dello Stato, una persona sola e bisognosa d'aiuto. In realtà, è emerso, continuava a convivere con la sua famiglia. Il maxi blitz del comando interregionale "Ogaden" ha fatto luce su moltissime posizioni irregolari e scoperto che negli ultimi anni un vero e proprio fiume di soldi è finito nella mani sbagliate: soldi che sarebbero dovuti essere versati nelle tasche di persone indigenti e in gravi difficoltà economiche, non in quelle di soggetti, come il 70enne, al quale il denaro certamente non mancava. Il truffatore, hanno calcolato i militari che hanno indagato coordinati dal comandante provinciale di Avellino, il colonnello Luigi Bramati, ha percepito indebitamente ben 13mila euro: soldi che ha sicuramente sottratto a qualche famiglia bisognosa. I militari irpini oggi hanno anche messo a segno anche un altro successo: sono riusciti a togliere il reddito di cittadinanza al reggente del noto clan camorristico Cava, attivo nel "Vallo di Lauro": l'uomo, scarcerato di recente, ha percepito il reddito dal dicembre 2020 nonostante una condanna definitiva per associazione di tipo mafioso. (
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