(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Per la prima volta nella sua ultra trentennale storia Cavallino Classic, il più importante tra i concorsi di eleganza dedicati nel mondo alle Ferrari, raddoppia e diventa internazionale. Dal prossimo 2 al 4 luglio si svolgerà, infatti, a Casa Maria Luigia - la guest house di Massimo Bottura e Lara Gilmore incastonata nella campagna modenese - un'edizione straordinaria denominata Concorso di Modena e creata per rendere omaggio alla città natale di Enzo Ferrari.
"Cavallino Classic è un evento straordinario - ha dichiarato Luigi Orlandini, presidente e Ceo di Canossa Events che nel 2020 ha acquisito Cavallino Inc. - e ha fatto la storia, creando la base per lo sviluppo del collezionismo Ferrari dando un esempio, seguito da molti, sulle modalità di giudizio delle vetture. Con John Barnes, il fondatore di Cavallino Classic, abbiamo accarezzato per parecchio tempo l'idea di portare il concorso di eleganza a Modena, capitale italiana dei motori, dove abbiamo scelto come sede un altro luogo simbolo legato alla tradizione culinaria: Casa Maria Luigia di Massimo Bottura e sua moglie Lara" Scelto il luogo, per il Concorso di Modena serviva la data: "Ci è sembrato giusto proporlo ora in questo inizio di luglio - aggiunge Orlandini - come segnale di ottimismo per un futuro senza pandemia, quando in tanti ci chiediamo ancora se sarà possibile tornare ad una vita normale, fatta di relazioni sociali e tempo trascorso con gli amici e la famiglia. Che la scelta sia giusta, lo ha dimostrato l'entusiasmo con cui il Concorso di Modena è stato accolto dai più importanti collezionisti Ferrari al mondo, tutti ben felici di avere un motivo per tornare in Italia dopo mesi di forzata assenza".
I partecipanti al Concorso stanno arrivando da quattro continenti diversi, naturalmente secondo le regole Covid. E il livello delle vetture presenti parla da solo: 26 auto straordinarie iscritte al Concorso (quasi tutte restaurate a Modena o comunque nella Motor Valley) alcune delle quali saranno visibili al pubblico per la prima volta dopo decenni e che hanno un valore totale di oltre 250 milioni di dollari.
Tra i gioielli di Maranello presenti - ricordano gli organizzatori - alcuni degli esemplari più importanti nella storia Ferrari. Ci sarà la terza delle sole cinque Ferrari 166 MM Berlinetta Touring prodotte. E' quella con il telaio #0048, completata nell'estate del 1950, è stata venduta nuova ad Angelo Biemi che l'ha tenuta un anno, senza correrci, prima di venderla a Luciano Masseroni che l'ha usata per correre la 1000 Miglia del 1951 finendo terzo di classe. Diversi proprietari successivi l'hanno utilizzata per correre nei seguenti 5 anni, durante i quali la 166 ha disputato altre tre 1000 Miglia. Venduta in Svizzera, è persino finita da un demolitore prima di essere salvata da un appassionato locale. Attentamente restaurata, è stata riportata al colore azzurro originale, trovato sotto parecchi strati di tinte diverse.
È invece del 1956 la Ferrari 250 GT Berlinetta telaio #0507, la seconda prodotta della prima serie, vettura in versione Competizione, con carrozzeria completamente in alluminio, che ha disputato, senza terminarla, la Mille Miglia del 1956 e che ha corso, con il gentleman driver Ottavio Randaccio svariate competizioni nelle stagioni 1957 e 1958, prima di essere venduta in Svizzera e, in seguito, arrivare negli Stati Uniti. Ma la più importante è senz'altro la 250 GTO del 1962, telaio #3445 GT, venduta nuova in Italia, ad aprile, all'editore Luciano Conti (Autosprint) che formalmente la comprò dalla Ferrari per conto del gentleman driver Sergio Bettoja. In realtà, pare che questa auto fosse destinata al conte Giovanni Volpi di Misurata (della Scuderia Serenissima) finito sulla lista nera di Enzo Ferrari a causa delle modifiche che effettuava sulle vetture di Maranello.
Comprata la GTO come usata nel luglio del 1962, Volpi cominciò a modificarne le forme, allargando la presa d'aria anteriore, per farla correre alla 24 Ore di Le Mans con Nino Vaccarella e Giorgio Scarlatti. Nel 1965 la sua linea venne profondamente rivista dalla carrozzeria Drogo a Modena, in previsione di un uso stradale, quando ormai di proprietà di un appassionato svedese. Danneggiata in un incidente, nel 1976 è stata riportata alla configurazione originale mantenendo, però, la sua caratteristica presa d'aria anteriore allargata.
Ci sarà anche la Ferrari 275 P del 1963, telaio #0816, un'auto che nasce come 250 P e, nel 1964, viene aggiornata con il motore di cilindrata maggiore (da 3,0 a 3,3 litri). È la vettura vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1963 con, al volante, Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini. La stessa auto, nel 1964, ha poi vinto la 12 Ore di Sebring con Mike Parks ed Umberto Maglioli e, tornata alla 24 Ore di Le Mans, ha nuovamente vinto con Jean Guichet e Nino Vaccarella. È l'unica Ferrari che, ad oggi, è riuscita nell'incredibile impresa di vincere per ben due volte la gara più prestigiosa del mondo. Per ulteriori informazioni visitare il sito https://cavallino.com/concorso-di-modena/ (ANSA).
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