Analogamente a quanto avviene per gli smartphone e molti altri dispositivi che fanno parte della vita quotidiana, tra qualche anno nessuno si curerà di conoscere il produttore del motore o di altre parti della vettura preferita, così come nessuno (o quasi) conosce la marca del processore o della batteria del 'telefonino'. Uno scenario che sta aprendo interessanti prospettive e che ha spinto la tedesca Mahle - nota un tempo per i pistoni high tech - a realizzare un intero propulsore modulare per veicoli ibridi. Questa unità, grazie ad un motore elettrico ad alte prestazioni ha permesso ai progettisti di ridurre il livello delle richieste (in termini di potenza e di coppia) all'unità a banzina, consentendo lo sviluppo di quello che viene definito 'motore ibrido dedicato' (DHE) che è ottimizzato in termini di costi. A differenza delle applicazioni dei costruttori auto, che fanno ricorso a propulsori a benzina di normale progettazione, questo motore è stato progettato esclusivamente per applicazioni ibride e beneficia delle ultime innovazioni ottenibili con il sistema passivo Mahle Jet Ignition (MJI) e che permette un funzionamento simile al Diesel (con elevato rapporto di compressione e un elevato tasso di ricircolo dei gas di scarico) pur funzionando a benzina. Il sistema passivo MJI è costituito da una piccola precamera, che ospita una candela convenzionale, i cui si generano getti di molto caldi che creano un evento di combustione molto breve all'interno del cilindro. L'uso dell'iniezione del carburante (PFI), di un solo albero a camme in testa (SOHC) senza fasatura variabile della distribuzione e due sole valvole per cilindro servono a minimizzare i costi.
''I produttori di veicoli dovranno rispettare l'obiettivo UE di emissioni di CO2 medie della flotta pari a 59,4 g/km entro il 2030. E l'elettrificazione sta aprendo la strada alle tecnologie utili per raggiungere questo obiettivo - ha detto afferma Martin Berger, direttore di Mahle Powertrain - In questo ambito il progresso della tecnologia ibrida è cruciale per il settore nel suo insieme. Il gruppo propulsore ibrido modulare MMHP offre ai produttori di veicoli una soluzione rapida e conveniente, facilitando il processo''.
I vantaggi offerti dal motore ibrido dell'azienda tedesca derivano anche dalla combinazione delle migliori funzionalità dell'architetture ibrida in serie e da quella parallela. Quando lo stato di carica della batteria è alto, l'auto può funzionare come un veicolo elettrico puro, mentre quando il la riserva di energia è bassa e ci si muove a velocità contenute, si può passare alla modalità ibrida in serie, cioè con il motore termico che ricarica esclusivamente la batteria. A velocità più elevate, invece, il motore a combustione può essere collegato direttamente alle ruote e si ottiene un funzionamento ibrido parallelo. Nei test più recenti, Il motore MMHP ha raggiunto valori di consumo di carburante specifici ultra-bassi, pari ai 207 g per kWh e in futuro - con un sistema MJI attivo - si dovrebbero raggiungere i 195 g per kWh. Se utilizzata per un suv o ad un crossover compatti, questo propulsore dovrebbe permettere emissioni di CO2 ponderate WLTP pari a 18 g/km. Il peso dell'intero sistema modulare ibrido è simile a quello di un motore a benzina a 4 cilindri con cambio a 6 marce. Il motore a combustione appositamente progettato per questa applicazione offre potenziali risparmi sui costi fino al 30%.
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