ROMA - In un mercato dell'auto che in Italia risulta stabile, che vale circa 18 miliardi di euro per i soli ricambi e pneumatici e ben 30 se si considera la manodopera, cresce il peso dei pezzi di sostituzione originali e l'Associazione nazionale consorzi concessionari auto che ne valorizza l'impiego aumenta le proprie quote, con una crescita nel primo semestre del 2018 del 14%, sino a raggiungere i 317 milioni di euro. Per essere competitivi nel mercato dell'aftermarket e dei servizi per la mobilità su strada, ricordano da AsConAuto, è "fondamentale che gli operatori siano efficienti nei loro processi interni, efficaci nel garantire al cliente la qualità del servizio atteso al prezzo giusto e dispongano di attrezzature e personale sempre aggiornati al livello crescente di sofisticazione e digitalizzazione dei veicoli". E' questo uno dei temi che verrà affrontato venerdì sera, all'ombra della Madonnina, nella tavola rotonda del decennale di MIRO, Consorzio AsConAuto di Milano.
In merito a tale andamento, Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto anticipa: "Il totale del fatturato imputabile al mercato del post-vendita, dato che comprende ricambi e manodopera, inclusi gli pneumatici, cresce a circa 30 miliardi di euro: un valore che risulta stabile negli ultimi 2-3 anni.
Questo si riferisce sempre alla spesa complessiva degli automobilisti italiani. In questo quadro, la percentuale del ricambio originale e di quella dei vari equivalenti o alternativi di qualità corrispondente, all'interno del totale con esclusione degli pneumatici, dovrebbe essere intorno al 30 per cento, calcolata sulla base della spesa complessiva degli automobilisti italiani nel 2017".